LIBRE

associazione di idee
  • idee
  • LIBRE friends
  • LIBRE news
  • Recensioni
  • segnalazioni

Archivio del Tag ‘democrazia’

  • Senza politica, ci faranno a pezzi anche tornando alla lira

    Scritto il 06/1/12 • nella Categoria: idee • (2)

    Euro? Maneggiare con cura. Liquidare la moneta unica, che siamo costretti a prendere il prestito dalla Bce? Attenzione: recuperare sovranità monetaria non risolve nulla, se non si recupera al tempo stesso sovranità politica. Quando l’Italia era monetariamente sovrana, non lo era politicamente: dal punto di vista economico, diplomatico e militare, la nostra era notoriamente una sovranità limitata. Chi rappresenta lo scontro in corso come una lotta egemonica della Germania contro l’Europa del Sud dimentica un dettaglio cruciale: gli Usa. All’impero americano, l’euro non è mai piaciuto: e oggi Washington potrebbe usare i Pigs per contrastare Berlino, indebolendo l’Europa. Mario Monti non è solo l’uomo della Goldman Sachs: sta scrutando l’orizzonte per capire chi vincerà. Sicuro già di sapere chi sarà sconfitto: tutti noi, ormai privi di qualsiasi potere contrattuale.

  • Rocard: smascheriamo la Bce e quest’Europa da buttare

    Scritto il 04/1/12 • nella Categoria: idee • (9)

    Sono cifre incredibili. Si sapeva già che, alla fine del 2008, George Bush e Henry Paulson avevano messo sul tavolo 700 miliardi di dollari (540 miliardi di euro) per salvare le banche americane. Una somma colossale. Ma un giudice americano ha recentemente dato ragione ai giornalisti di “Bloomberg” che domandavano alla loro banca centrale di essere trasparente sull’aiuto che essa stessa aveva dato al sistema bancario. Dopo aver spulciato 20.000 pagine di documenti diversi, “Bloomberg” mostra che la Federal Reserve ha segretamente prestato alle banche in difficoltà la somma di 1.200 miliardi al tasso incredibilmente basso dello 0,01%. Nello stesso momento, in molti paesi i popoli subiscono piani di austerità imposti da governi a cui i mercati finanziari non accettano di prestare miliardi a tassi di interesse inferiori al 6,7 o al 9%!

  • Dal buffone al boia: al governo, gli architetti del disastro

    Scritto il 01/1/12 • nella Categoria: idee • (7)

    Un nome e un volto ai responsabili materiali della crisi? Lui, Mario Monti: è stato al vertice della piramide ultra-liberista che ha riscritto e attuato le regole del sistema finanziario che hanno portato al disastro. Monti a capo del governo in funzione anti-crisi? «E’ come mettere Totò Riina al ministero della giustizia», protesta il periodico “Umanità Nova”, che spara a zero sul governo tecnico: «Se davvero si fosse voluto combattere la crisi», pur restando all’interno dell’attuale sistema, sarebbe stato meglio un governo di «dilettanti allo sbaraglio»: qualche mossa giusta magari ci sarebbe scappata, mentre i super-esperti di Monti non rischieranno di fare questi “errori”. «La crisi, infatti, è tale solo per noi del cosiddetto “99%”: per i potenti della terra è una meravigliosa occasione di profitto e di disciplinamento del corpo sociale, costruita con cura in tutti questi anni».

  • Capitalismo contro democrazia: dovremo combattere

    Scritto il 31/12/11 • nella Categoria: idee • (2)

    Il crollo della finanza del 2008 ha distrutto più proprietà privata di quanto noi potessimo fare se ci impegnassimo giorno e notte per settimane. Dicono che siamo sognatori. I veri sognatori sono quelli che pensano che le cose possano continuare ad andare avanti all’infinito in questo modo. Noi non siamo sognatori. Ci siamo svegliati da un sogno che è diventato in un incubo. Noi non vogliamo distruggere nulla. Siamo soltanto testimoni di come il sistema sta distruggendo se stesso. Tutti conosciamo le classiche scene dei cartoni animati. Il carrello arriva sul ciglio del burrone. Tuttavia, continua a camminare ignorando il fatto che sotto non c’è nulla. Solo quando solo uno guarda in basso e si rende conto, allora cade giù. Questo è quello che stiamo facendo. I ragazzi qui a Wall Street stanno dicendo a chiunque: «Ehi, guarda giù!».

  • Eluana e acqua pubblica: il no del Pd, nuovo centrodestra

    Scritto il 30/12/11 • nella Categoria: idee • (4)

    Questo 2011 si chiude con l’ennesima conferma di quello che un po’ tutti pensano, magari anche di nascosto da se stessi. Il Pd è sì un grande partito, è sì moderno, ma soprattutto non è più di sinistra (sempre se mai lo fosse stato). Lasciando perdere per un attimo l’appoggio al governo di Mario Monti (che non è poco, ma è argomento ormai inflazionato), siccome sono le “piccole” cose che spiegano ben più delle grandi analisi, basta andarsi a rivedere quanto succede nel tanto decantato “Pd dei territori”. In Friuli Venezia Giulia il partito di Bersani vota con Pdl, Udc, Fli (che poi cosa c’è da stupirsi? Governano già insieme l’Italia…) e anche con la cattivissima e anti-nazionale Lega Nord un ordine del giorno presentato dai cattolici di Casini che vietano alla regione di finanziare il film di Marco Bellocchio su Eluana Englaro.

  • I banchieri e la decrescita infelice che oggi ci impongono

    Scritto il 28/12/11 • nella Categoria: idee • (2)

    Dovremo subire una nuova rivoluzione passiva, dopo quella che ha colpito il termine federalismo? Sentiremo parlare di decrescita da parte dei nuovi poteri? Magari, una decrescita ridotta alla miseria condivisa da quasi tutti e all’arricchimento folgorante di pochissimi? Nel suo significato originario, osserva Mario Pezzella, decrescita non significava pauperismo, austerità e regressione,  ma una diversa qualità della produzione e dei consumi, capace di rispettare le risorse naturali e di impedirne la distruzione. Ma oggi il termine sta subendo una vera e propria “rivoluzione passiva”, ed è diventato un sinonimo della depressione che le manovre finanziarie stanno imponendo ai paesi deboli dell’Europa del Sud.

  • Draghi e vampiri: la rapina è legge, e paghiamo solo noi

    Scritto il 27/12/11 • nella Categoria: idee • (10)

    Solo gli illusi, purtroppo ancora tanti e inguaribili, potevano sperare che il recente inserimento delle punte di diamante di Goldman Sachs nel cuore della sfera pubblica europea – Draghi, Monti e Papademos – non si sarebbe tradotto in una cuccagna per le banche e in una rovina per le classi medie. Nessuno però arrivava a pensare che i protagonisti potessero essere così spudorati. Ma finché avremo presidenti come Napolitano e copertine dell’Espresso che fanno di Napolitano “l’uomo dell’anno”, lo scandalo sarà sopito e troncato. Cos’è successo?

  • Bocca: se insistete nell’imporre la Tav, tiro fuori il mitra

    Scritto il 26/12/11 • nella Categoria: idee • (1)

    Se vi sento dire la parola Tav, sparo. Se vi sento dire che la Tav, l’alta velocità, è indispensabile, necessaria al progresso, tiro su dal pozzo il Thompson che ci ho lasciato dalla guerra partigiana. Perché d’inevitabile in questo stolto mondo c’è solo l’incapacità della specie a controllare la suo conigliesca demografia, le sue moltiplicazioni insensate. Il progresso! Se vi capita di pecorrere la Pianura Padana che ha fama di essere luogo più ricco e civile d’Italia, date un’occhiata ai paesi e alle città. Quà e là riuscite ancora a vedere un campanile, ma il resto è urbanistica informe, una metastasi di casoni e casette venuti a slavina senza un piano regolatore, di materiali scadenti, di forme informi collegati da autostrade che si vergognano di essere così brutte e si nascondono dietro i tabelloni di vetrocemento o di plastica.

  • Addio Giorgio Bocca, l’ultimo partigiano della verità

    Scritto il 26/12/11 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    «Io sono l’ultimo», grida il ribelle di Auschwitz. Ha già al collo la corda del boia nazista, e le sue parole dilagano nel deserto raggelato del terrore sulla Appelplatz, davanti ai prigionieri schierati per lo spettacolo, con la testa china e piena di vergogna per il coraggio solitario e irraggiungibile di quell’oscuro individuo senza nome che aveva osato sfidare la legge infernale del lager. E’ una delle pagine memorabili del diario universale di Primo Levi dal campo di sterminio. “Sì, questo era un uomo”, scrisse Giorgio Bocca in un altrettanto memorabile articolo di fondo, su “Repubblica”, per prendere commiato dal grande scrittore torinese: stesso nitore spietato, stessa fermezza. Una lucidità titanica, più forte dell’emozione, coltivata giorno per giorno da una sorta di religione laica, in nome di un umanesimo irriducibile.

  • Fuga dall’euro, vigilia di panico: l’Eurozona sta per saltare

    Scritto il 25/12/11 • nella Categoria: segnalazioni • (8)

    Natale 2011, vigilia di panico: mentre Londra si prepara all’eventualità di dover evacuare gli inglesi che lavorano in Spagna e Portogallo, temendo il caos per una possibile «implosione delle banche» con assalti ai bancomat, almeno due colossi bancari «di caratura mondiale» si stanno preparando al collasso dell’euro: hanno infatti contattato Swift, l’azienda belga che gestisce i sistemi per le transazioni finanziarie internazionali. Obiettivo: ottenere la tecnologia e i codici necessari per tornare ad effettuare transazioni in vecchie valute pre-euro, come la lira italiana, la dracma greca e l’escudo portoghese. La doppia notizia è rivelata dal “Wall Street Journal”: gli inglesi hanno già attivato i servizi segreti per una possibile fuga da Madrid e Lisbona, mentre due super-banche hanno «preso le misure» in vista dell’eclissi dell’euro.

  • Moneta sovrana: facciamo tremare il vero potere mondiale

    Scritto il 24/12/11 • nella Categoria: segnalazioni • (14)

    Oltre 700 attivisti italiani per un evento mondiale: imparare i fondamenti della Modern Money Theory direttamente dagli economisti americani che guidarono la “resurrezione” dell’Argentina dopo il disastro del 2001 provocato dalla privatizzazione neoliberista di un’economia subalterna al dollaro. Mai più denaro “privato”, prestato magari a tassi d’usura come fa la Bce dominata dalla Germania. Lorenzo Bini Smaghi, ormai in uscita dall’esecutivo della Banca Centrale Europea, ha clamorosamente smentito Mario Draghi: «E’ inutile nasconderci dietro le regole per evitare di agire», ha dichiarato al “Financial Times”: «Se c’è un pericolo di deflazione e recessione economica, la Bce deve iniettare fondi nel sistema». Esattamente quello che Draghi, sempre al “Financial Times”, ha spiegato che non farà mai: niente aiuti, fin che resterà in piedi l’euro.

  • Rigore? No, sovranità: così l’Argentina ha fatto il miracolo

    Scritto il 23/12/11 • nella Categoria: segnalazioni • (3)

    Esattamente dieci anni fa, tra il 19 e il 20 dicembre 2001, l’Argentina esplodeva. Fernando de la Rúa, ultimo presidente di una notte neoliberale durata 46 anni, appoggiato da una maggioranza nominalmente di centro-sinistra, sparava sulla folla (i morti furono una quarantina) ma era costretto a fuggire dalla mobilitazione di un paese intero. Le banche e il Fondo Monetario Internazionale gli avevano imposto di violare il patto con le classi medie sul quale si basa il sistema capitalista: i bancomat non restituivano più i risparmi e all’impiegato Juan Pérez, alla commerciante María Gómez, all’avvocato Mario Rodríguez era impedito di usare i propri risparmi per pagare la bolletta della luce, la spesa al supermercato, il pieno di benzina.

  • Page 206 of 233
  • <
  • 1
  • ...
  • 201
  • 202
  • 203
  • 204
  • 205
  • 206
  • 207
  • 208
  • 209
  • 210
  • ...
  • 233
  • >

Libri

UNA VALLE IN FONDO AL VENTO

Pagine

  • Libreidee, redazione
  • Pubblicità su Libreidee.org

Archivi

Link

  • Border Nights
  • ByoBlu
  • Casa del Sole Tv
  • ControTv
  • Edizioni Aurora Boreale
  • Forme d'Onda
  • Luogocomune
  • Mazzoni News
  • Visione Tv

Tag Cloud

politica Europa finanza crisi potere storia democrazia Unione Europea media disinformazione Ue Germania Francia élite diritti elezioni mainstream banche rigore sovranità libertà lavoro tagli euro welfare Italia sistema Pd Gran Bretagna oligarchia debito pubblico Bce terrorismo tasse giustizia paura Russia neoliberismo industria Occidente pericolo Cina umanità globalizzazione disoccupazione sinistra movimento 5 stelle futuro verità diktat sicurezza cultura Stato popolo Costituzione televisione Bruxelles sanità austerity mondo