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Archivio del Tag ‘democrazia’

  • Beni comuni, il popolo boccia i partiti e ridisegna l’Italia

    Scritto il 25/6/11 • nella Categoria: idee • (1)

    S’è risvegliato, ha gridato, ha lottato con grande passione e impegno, il popolo dei beni comuni. Ci sono voluti tanti anni, ma ce l’ha fatta. La grande occasione che ha permesso agli italiani di risentirsi cittadini degni di tale titolo è stata data dall’acqua, dalla rivolta contro la sua mercificazione. L’acqua è diventata parte integrante dell’agenda politica italiana da una decina d’anni. In realtà, la sfida per l’acqua sinonimo di vita e non merce, l’acqua come bene comune pubblico su cui fondare la garanzia del diritto umano alla vita per tutti, covava nelle nostre società da una trentina d’anni, da quando è cominciato lo smantellamento dello Stato sociale, del benessere, dei diritti.

  • L’Italia dei referendum difenderà la valle di Susa

    Scritto il 20/6/11 • nella Categoria: segnalazioni • (2)

    Dopo la valanga dei referendum, la valle di Susa diventa “capitale del bene comune”: imminente la convocazione, al “presidio” No-Tav di Chiomonte, della prima assemblea nazionale dei comitati referendari che il 12-13 giugno hanno trascinato alle urne 27 milioni di italiani. «Scoprirete presto che non siete affatto isolati», dice Giorgio Cremaschi, dirigente Fiom, salito in valle di Susa a sostenere i presidianti che occupano fisicamente l’area alpina prescelta per il cantiere di apertura della Torino-Lione. Il vento sta cambiando: la maggioranza degli italiani potrebbe «scendere in campo per opporsi a chi promette sviluppo e lavoro ma in realtà, con le grandi opere come questa, è interessato solo al profitto di qualcuno».

  • Istigazione a delinquere: anche la Procura contro i No-Tav

    Scritto il 18/6/11 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    «Resistere, resistere, resistere»: così Alberto Perino, popolare portavoce della protesta No-Tav, ha esortato gli attivisti del movimento radunati al presidio di Chiomonte, il 17 giugno, poche dopo il blitz della Digos che all’alba gli ha recapitato un avviso di garanzia della Procura di Torino. Insieme ad altri 7 militanti, Perino è accusato di resistenza a pubblico ufficiale, lancio di pietre, puntamento laser e taglio di alberi. L’episodio contestato è quello della notte tra il 23 e il 24 maggio, quando il primo convoglio di mezzi per il futuro cantiere della Torino-Lione, scortato dai carabinieri lungo l’autostrada del Fréjus, fu fermato da una sassaiola in prossimità del “presidio” della Maddalena, che i No-Tav occupano per tentare di impedire l’avvio dei lavori. Per Perino anche l’accusa di “istigazione a delinquere”.

  • Caro Fassino, tuo padre partigiano difese la val Susa

    Scritto il 16/6/11 • nella Categoria: idee • (1)

    Caro Piero Fassino, sono una vedova ottantenne, militante No Tav e fino a poco tempo fa iscritta Ds a Rivoli. Abito a Villarbasse da sola perché mio marito è deceduto meno di due anni fa. Dopo la tua recente comparsa al Tg regionale, in cui ribadivi seccamente la volontà dei Ds e tua personale di forzare assolutamente la resistenza dei No Tav all’inizio dei lavori per il Tav, sia con la forza pubblica sia con l’intervento del pur esecrato governo con l’esercito, ho sentito di doverti dire qualcosa. Già mi aveva amaramente delusa a questo riguardo la posizione in generale del tuo, e prima anche mio, partito per decenni. Da te però non mi aspettavo la durezza che hai dimostrato

  • L’Italia s’è desta: dopo il nucleare, stop alla Torino-Lione

    Scritto il 15/6/11 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    «L’Italia è il primo paese del mondo che dichiara, col voto popolare, che non vuole il nucleare, e nemmeno la privatizzazione dell’acqua». A caldo, dalla piazza romana dei comitati referendari in festa per il trionfo del 13 giugno, Giulietto Chiesa esalta il valore democratico della svolta: «Siate orgogliosi di quello che avete fatto». E intanto avverte: «Sappiate che, oltre a bloccare il nucleare, probabilmente avete ritardato un attacco contro la valle di Susa, che resiste alla Torino-Lione in nome della difesa del bene comune». La battaglia civile dei No-Tav è così stata incorniciata nel giorno della vittoria: la val Susa come prossima frontiera della grande mobilitazione nazionale esplosa coi referendum.

  • Airaudo: e ora giù le mani dalla val Susa, bene comune

    Scritto il 14/6/11 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    Acqua, nucleare, giustizia. E adesso, per favore, “giù le mani” dalla valle di Susa. Insistere per compiere a tutti i costi la maxi-devastazione della Torino-Lione «sarebbe un controsenso: mentre gli italiani difendono il bene comune coi referendum, verrebbe condotto un attacco assurdo e inaccettabile contro la popolazione». I gesti contano, come pure le parole: Giorgio Airaudo, responsabile nazionale Fiom per il settore auto, ha scelto proprio il 13 giugno per salire al “presidio” No-Tav della Maddalena di Chiomonte, simbolo della resistenza civile della valle di Susa contro la grande opera: «La vostra lotta è la nostra», scandisce Airaudo, da sempre al fianco dei valsusini: «Non accetteremo forzature». Se i No-Tav temono un’azione di forza per lo sgombero del “presidio”, la Fiom assicura: «Saremo con voi».

  • Referendum: Sì alla politica, ma non con questi politici

    Scritto il 14/6/11 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    Chi ha perso? Berlusconi, Bossi, l’idea che il Privato sia sempre e comunque meglio del Pubblico, i telegiornali di regime che hanno cercato di abrogare i referendum dalla testa degli spettatori. Chi ha vinto? Una rabbia e una speranza indefinite, il Noi che torna dopo tanto tempo a prevalere sull’Io, migliaia di cittadini riuniti nelle nuove famiglie elettroniche dei social network, dove si va a votare perché ti ha informato l’amico e non il partito. Tra i due elenchi, una differenza salta subito agli occhi. In quello degli sconfitti ci sono dei leader (ancorché anziani), mentre fra i vincitori nemmeno uno. Poteva esserlo Di Pietro, ma è stato abbastanza furbo da fare un passo indietro. Vorrebbe esserlo Bersani, ma appena ha provato a intestarsi il trionfo è stato zittito dal resto della compagnia.

  • Lou Dalfin coi No-Tav: musica libera per resistere insieme

    Scritto il 10/6/11 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    Libera musica dal “presidio” No-Tav sotto assedio: venerdì 10 giugno sventolerà anche la bandiera occitana tra i castagneti della Maddalena di Chiomonte, le “Termopili” dell’ultima resistenza valsusina contro la Torino-Lione. A rincuorare gli abitanti, che da decenni si oppongono alla grande opera ferroviaria temendo la devastazione del territorio alpino, provvederanno i Lou Dalfin con un concerto militante, liberamente offerto in omaggio alla tenacia dei valsusini. Non è la prima volta che i cantori rock della musica d’Occitania scendono in campo dalla parte della valle di Susa: già nel 2005, durante le proteste di massa dopo il violento sgombero del sito di Venaus, i musicisti cuneesi erano intervenuti sul campo a testimoniare il loro sostegno alla lotta civile dei valsusini.

  • Tav a mano armata: fine della sovranità popolare?

    Scritto il 09/6/11 • nella Categoria: segnalazioni • (4)

    Tav a mano armata: per imporre la Torino-Lione è stato ventilato anche l’impegno dell’esercito, dovendo militarizzare la valle di Susa. E senza mai spendere una parola per dimostrare – conti alla mano – che la nuova linea ferroviaria servirebbe davvero a qualcosa, oltre che a regalare euro-miliardi alla lobby del cemento. Eppure la “colpa” viene fatta ricadere sugli abitanti della valle di Susa, dei quali viene evocata la “violenza”, quando invece sono stati proprio loro, finora, a finire all’ospedale, colpiti dai manganelli. E restano tuttora senza colpevoli i 12 attentati incendiari e dinamitardi che alla fine degli anni ’90 scossero la valle, provocando l’arresto dei giovani anarchici Edoardo Massari e Soledad Rosas, morti in stato di detenzione prima ancora che venisse provata – come poi avvenne – la loro estraneità rispetto a quella tenebrosa pagina di strategia della tensione.

  • Israele avrà paura, il giorno in cui scoppierà la pace

    Scritto il 02/6/11 • nella Categoria: Recensioni • (Commenti disabilitati)

    «La cosa che mi piace di più d’Israele sono le contraddizioni esplosive. Questo paese ha contraddizioni impressionanti. Per esempio, c’è una piccola parte della società israeliana che ha già fatto la pace con i palestinesi. Basterebbe affidarsi al loro approccio, ma temo che nessuno lo farà mai: è la comunità gay e lesbica, sia in Israele che nei Territori». Mentre nelle librerie arriva “Il popolo dell’esilio”, il nuovo libro di Moni Ovadia, sul muro esterno della scuola ebraica di Roma qualcuno ha incollato un manifesto intimidatorio, con stampate queste parole: “Ogni ebreo è nostro fratello, Moni Ovadia e Giorgio Gomel no”.

  • Svolta anti-Casta, si vota anche sul nucleare

    Scritto il 02/6/11 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    Al voto! Al voto! Dopo il pronunciamento della Cassazione si schiude, per tutti gli italiani desiderosi di una svolta, l’opportunità di riprendersi una fetta di democrazia. E attraverso il voto. Questo mi pare un punto, poco discusso ma fondamentale, della questione referendum. Il fatto che mediante gli strumenti formali della nostra democrazia esausta si possa ancora dare un segno di partecipazione vera, mi sembra fondamentale. Anche il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo è sceso nell’agone politico, dopo aver dismesso almeno in parte il linguaggio dell’antipolitica, perché è solo all’interno delle Istituzioni che può affermarsi un’alternativa costruttiva al sistema.

  • Migliaia insieme in montagna, la lunga notte dei No-Tav

    Scritto il 31/5/11 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    Cronaca dell’ultima notte dalla Libera Repubblica della val Clarea; oggi è il 30 maggio, la prossima sarà di nuovo una notte di veglia in attesa di qualcosa di cui faremmo volentieri a meno. Alla fine sembrava di parlare dei parenti. Quelli un po’ scomodi che arrivano senza essere invitati. «Arrivano?», «Sì, arrivano», «Speriamo che vengano stasera», «Arrivano o non arrivano?». Il tam tam era partito venerdì, proseguito sabato tutto il giorno: «Verranno fra domenica e lunedì mattina». E’ sicuro. Le voci si rincorrono. Da Torino imprenditori chiedono che si apra questo benedetto cantiere della Tav, si apra «a qualunque costo», anche a costo di usare la forza, lo chiedono a Maroni.

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