Archivio del Tag ‘ecologia’
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Abbiamo un sogno: facciamo vincere l’Italia, quella vera
I have a dream: un giorno l’Italia si sveglierà diversa e migliore, perché avrà finalmente riscoperto se stessa. Un paese reale che ha voglia di futuro, e non è rassegnato a subire per sempre lo spettacolo dell’ordinaria indecenza organizzato per mascherare la mediocrità di un potere impotente, incapace di opporsi al declino. C’è un’Italia che da tempo si è messa in cammino: in televisione non la si vede, ma sta combattendo ogni giorno porta a porta, casa per casa, per darsi coraggio e programmi, basati sulla civiltà della conoscenza: ecologia, ricerca, energia pulita, lavoro e diritti, dignità. Valori in campo nella vita quotidiana: perché non anche alle elezioni?
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Pallante: stiamo mangiando nel piatto dei nostri figli
«Non sprecare è diventato un dovere morale: stiamo mangiando nei piatti dei nostri figli e dei nostri nipoti. Dobbiamo credere nelle nuove tecnologie, la politica deve investire nel settore e tutti noi nel dobbiamo fare qualcosa. Come? Riducendo i consumi». Parola di Maurizio Pallante, leader del Movimento per la Decrescita Felice, che a Perugia ha concluso la tre giorni “Progettare il il futuro”, scienziati e aziende a confronto per mettere in campo le “tecnologie della decrescita”. Tutto è troppo: in estrema sintesi, è questo il pensiero di ecologisti e imprenditori della green economy che fanno della sostenibilità e del rispetto per l’ambiente la loro filosofia di vita per un “comportamento virtuoso”.
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Germania, annuncio-choc: il petrolio sta per finire
Il petrolio sta finendo. Lo rivela il rapporto riservato di un centro studi strategico, collegato alle forze armate tedesche. La relazione risale a luglio, ma è trapelata solo ora grazie al settimanale “Der Spiegel”. Secondo i tedeschi, il temutissimo spettro del “picco del petrolio”, inzialmente atteso per il 2030, sarebbe invece già stato raggiunto: se così fosse, la produzione mondiale di oro nero non potrebbe più crescere e si appresterebbe a crollare rapidamente. Si annuncia un disastro senza precedenti, un’inarrestabile catena di tragedie economiche, politiche, sociali e ambientali. La progressiva riduzione delle scorte aprirebbe uno scenario da incubo, che potrebbe concretizzarsi nello spazio di una generazione.
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Fusione Fredda: l’energia delle stelle in un bicchiere
La comunità scientifica tenta di fugare i dubbi. Può essere una rivoluzione. Energia per tutti e quasi a costo zero? La fusione nucleare che avviene nelle stelle si può ottenere in una cella elettrolitica grande quanto un bicchiere d’acqua e a temperature ordinarie! Sono passati ben venti anni dal primo annuncio da parte di Fleischmann e Pons di quelle anomalie sperimentali, così difficili da replicare, battezzate col nome di “Fusione Fredda”. Ma ora la mole di lavoro di ricerca che con svariate tecniche corrobora l’esistenza effettiva di quelle anomalie è enorme. Sono italiani gli unici fisici che abbiano elaborato un modello teorico della fusione fredda. E sono italiani moltissimi ricercatori che ottengono (nel loro laboratorio privato) la perfetta padronanza del fenomeno.
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Sachs: solo una catastrofe sveglierà il mondo
Soltanto una catastrofe potrà “svegliare” il mondo, mettendolo di fronte all’evidenza della contraddizione che lo sta facendo esplodere: lo sviluppo fondato sul petrolio è un vicolo cielo, e ormai siamo quasi alla fine della corsa. Lo afferma senza mezzi termini il professor Wolfgang Sachs, esperto di fama internazionale di cambiamenti climatici e riflessi sui diritti umani della popolazione mondiale. Docente universitario in mezza Europa, membro del Club di Roma, Sachs è fra i promotori di “Terra futura” e dirige l’osservatorio strategico del Wuppertal Institut su clima, ambiente, energia. E’ pessimista: «Oggi neanche i governi sanno più cosa fare», e il tempo sta per scadere: il surriscaldamento minaccia la terra.
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Eva, ecovillaggio low cost per risorgere dal terremoto
Il nome è biblico e promette un vero nuovo inizio: si chiama Eva, Ecovillaggio Autocostruito, il fiore della resurrezione dell’Abruzzo devastato dal terremoto. Lontano dalle polemiche che ancora incendiano il capoluogo aquilano, ridotto a una città fantasma, sulle colline di Pescomaggiore, piccolo borgo di origini altomedioevali alle porte del parco nazionale del Gran Sasso, sta sorgendo il primo avamposto di un futuro radicalmente diverso. Case in legno, rivestite di paglia. Leggere, comode, sicure, ultra-ecologiche, assemblate dai proprietari-costruttori e molto economiche: solo 500 euro al metro quadrato. E realizzate in totale autonomia: senza contributi pubblici.
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Una Balena cinese salverà il Golfo dal petrolio?
A 76 giorni dall’inizio della crisi della marea nera, le speranze di salvare le acque del Golfo del Messico sono ormai affidate a una balena. E’ un cetaceo d’acciaio, proveniente da Taiwain: alta come un palazzo di dieci piani, lunga 350 metri, la gigantesca nave – battezzata “Whale” perché «funziona proprio come una balena» – è in grado di pompare acqua da 12 boccaporti, filtrando il petrolio e restituendo al mare 80 milioni di litri d’acqua pulita ogni 24 ore. Vista l’impossibilità di chiudere la falla della piattaforma “Deepwater Horizon” e in attesa dei “pozzi di sollievo” per sviare il greggio, la bonifica dell’Oceano è affidata ai giganteschi filtri della “Whale”.
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Celentano alla Moratti: state uccidendo Milano
Milanesi, svegliatevi. E ribellatevi, fin che siete in tempo, all’assalto finale del cemento. Firmato: Adriano Celentano. Indicato come ideale candidato sindaco da Mario Capanna, il “molleggiato” attacca in modo frontale la giunta di Letizia Moratti, definita “terroristica”: «Pare che Milano abbia perso più di 700.000 abitanti negli ultimi anni», scrive, in una lettera al quotidiano “La Repubblica” il 5 luglio, «perché le condizioni di vita sono troppo costose, non adatte alle coppie giovani con bambini che crescono asmatici e allergici in una città inquinata oltre ogni norma», e allora perché rassegnarsi a «una colata di cemento che non avrà precedenti nella storia», quella in arrivo al Parco Sud?
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Revelli e Paraloup: tornare a vivere in montagna
«Viviamo in mezzo alla finzione e al frastuono e il recupero di una dimensione acustica della vita passa attraverso il silenzio. E la montagna è il grande serbatoio del nostro silenzio». Così Paolo Rumiz, chiosando l’anteprima del documentario che Teo De Luigi sta preparando per Paraloup, villaggio sui monti cuneesi sede nel ‘43 delle prime bande partigiane e ora cantiere per il futuro, grazie alla Fondazione Nuto Revelli: non solo memoria, ma anche ritorno alla vita di montagna, dice Marco Revelli dallo studio di “Alp Channel”, presentando il trailer del film che documenta l’operazione.
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Bike Pride, rivoluzione in bicicletta dal cuore di Torino
Mentre la piattaforma maledetta continua a vomitare petrolio dagli abissi del Golfo senza che la superpotenza americana (incredibile ma vero) riesca a tappare la falla, nei giorni neri in cui al di qua dell’Oceano i Tremonti di tutta Europa gettano la maschera, annunciando che la festa è finita ed è giunta per tutti l’ora delle lacrime, dal cuore in disarmo dell’ex capitale italiana dell’auto si leva un grido dal sapore profetico: Bike Pride. Non la solita pedalata ecologica, per sfilare in bici davanti agli autosaloni scintillanti di lussuosi Suv, ma un «grande corteo a carattere ecologista» per proclamare – sfilando lungo le rive torinesi del Po – che il vecchio mondo dei petrodollari è prossimo alla fine, e che nell’eventuale Nuovo Mondo ci sarà molto da pedalare.
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Vivere o morire, le civiltà e l’anima dei luoghi
In questi ultimi decenni molti studiosi hanno richiamato l’attenzione sui problemi ecologici e sui limiti e le contraddizioni inerenti al nostro sistema. Tra questi un posto di rilievo merita sicuramente il vincitore del premio Pulitzer Jared Diamond, biologo e evoluzionista americano oggi docente di geografia e scienze ambientali all’Ucla. L’impatto avuto dalle sue opere più note “Armi, acciaio e malattie: breve storia del mondo negli ultimi tredicimila anni” (Einaudi, 1997) e “Collasso: come le società scelgono di morire o di vivere” (Einaudi, 2005), sulla cultura mondiale e in particolare in tutta l’area “verde”, è notevole.
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Rifkin: basta catastrofi, archiviamo l’era del petrolio
Ora basta. Questa è una delle più gravi catastrofi della storia americana. È inaccettabile continuare a correre rischi simili: bisogna varare un’immediata moratoria sull’estrazione di greggio offshore in tutto il Golfo del Messico. Bisogna sospendere l´attività delle piattaforme di estrazione di petrolio in tutta l’area. È arrivato il momento di scegliere: da una parte c’è la vecchia economia del petrolio, che ormai produce poco benessere e molte catastrofi, dall’altra la terza rivoluzione industriale basata sull´efficienza, sull´innovazione tecnologica, sulle fonti rinnovabili.