Archivio del Tag ‘Genova’
-
Il teorema della paura: la madre di tutte le preoccupazioni
Nuova emergenza-terrorismo, dopo l’attentato al manager dell’Ansaldo “gambizzato” in stile Bierre? Risposta: è la Tav, che è «madre di tutte le preoccupazioni». Non è la prima volta che il ministro dell’interno, Anna Maria Cancellieri, interviene sulla valle di Susa: mesi fa, dopo l’annuncio del “via libera” al mini-tunnel geognostico di Chiomonte, di fronte alle forti proteste della popolazione – scesa in strada a bloccare il traffico – si domandò, ad alta voce, se fosse proprio il caso di insistere con quella grande opera tanto controversa, generatrice di tensioni. Le rispose un minuto dopo il collega Passera: sì, è il caso. Motivo? Il solito: la Torino-Lione è un’opera strategica. Indiscutibile, punto e basta, anche se non spiegabile: 600 milioni di euro per ogni chilometro di binario, secondo Ivan Cicconi, e solo per creare un inutile doppione, nella stessa valle in cui l’attuale ferrovia italo-francese è ormai cronicamente disertata dalle merci.
-
Bello pagare le tasse? Grillo: dipende dall’uso che se ne fa
«Le tasse sono bellissime». Lo disse Padoa Schioppa. Io però aggiungerei: «Dipende dall’uso che se ne fa!». Le tasse per comprare cacciabombardieri, per finanziare finte missioni di pace in Iraq e in Afghanistan, per i rimborsi elettorali di un miliardo di euro ai partiti, per le centinaia di milioni di contributi ai giornali? Per i vitalizi dei parlamentari ottenuti dopo una legislatura, per tenere in piedi le Province, per i costi da monarchia rinascimentale del Quirinale, per le Grandi Opere Inutili come la Tav, la Gronda o Expo 2015? Per i maxi emolumenti dei parlamentari, dei consiglieri regionali e provinciali, per le doppie e triple pensioni, per centinaia di migliaia di auto blu? Potrei continuare per ore.
-
Saviano: le mani della mafia anche sulla Tav Torino-Lione
Tutti parlano di Tav, ma prima di ogni cosa bisognerebbe partire da un dato di fatto: negli ultimi trent’anni l’alta velocità è diventata uno strumento per la diffusione della corruzione e della criminalità organizzata, un modello vincente di business perfezionatosi dai tempi dalla costruzione dell’Autostrada del Sole e della ricostruzione post-terremoto in Irpinia. Questa è una certezza giudiziaria e storica più solida delle valutazioni ambientali e politiche (a favore o contro), più solida di ogni altra analisi sulla necessità o sull’inutilità di quest’opera. In questo momento ci si divide tra chi considera la Tav in val di Susa come un balzo in avanti per l’economia, come un ponte per l’Europa, e chi invece un’aberrazione dello spreco e una violenza sulla natura. Su un punto però ci si deve trovare uniti: bisogna avere il coraggio di comprendere che l’Italia al momento non è in grado di garantire che questo cantiere non diventi la più grande miniera per le mafie.
-
Per favore, basta menzogne: se l’Italia diventa No-Tav
No-Tav di tutto il mondo unitevi: mentre in migliaia sfilavano nel centro di Roma dopo l’incredibile “niet” di Mario Monti, che si rifiuta di aprire un dialogo con la valle di Susa, manifestanti mobilitati contro la sordità del potere che vuole imporre la Torino-Lione senza dare spiegazioni hanno trasformato il 3 marzo in una giornata anche internazionale di protesta. Oltre al fash-mob dei valsusini che hanno beffato la sorveglianza e aperto a sorpresa, per mezz’ora, il casello autostradale di Avigliana, abolendo il pedaggio e distribuendo agli automobilisti volantini con scritto “Oggi paga Monti”, i No-Tav italiani hanno manifestato a Perugia, Catania, Imperia, Mantova, Pisa, Pesaro, Sestri Levante e Trieste. Ma anche all’estero: a Parigi, a Dublino e a San Sebastian nei Paesi Baschi, a Londra sotto il consolato italiano, a Ginevra davanti alla sede Onu e persino a Budapest con un presidio musicale vicino all’ambasciata.
-
Via banchieri e cialtroni, riprendiamoci il nostro denaro
Perché l’Eurozona è in crisi? Come si può uscire da questa situazione? Ci sono alternative alle teorie dominanti che ci hanno trascinati in questa voragine? Sì, eccome. Lo hanno spiegato, al meeting di Rimini promosso da Paolo Barnard e totalmente auto-finanziato dai partecipanti, i super-economisti “eretici” che la soluzione giusta l’hanno già confezionata, con grande successo, per la spettacolare rinascita dell’Argentina. Una sola strada: archiviare l’euro e tornare a una moneta sovrana creata per i cittadini e non contro di loro. Piccolo problema: l’attuale classe dirigente, italiana ed europea. Da spazzare via al più presto, con nuove elezioni capaci di selezionare idee utili e democratiche, per un futuro di speranza. Passaggio intermedio: diventare «il peggior incubo dei banchieri», per dirla con il professor William Black, uno degli economisti neo-keynesiani che hanno accettato la scommessa di Barnard.
-
No-Tav, diritti in gioco: si scrive val Susa, si legge Italia
E’ necessaria l’alta velocità? Risposta: no. Motivo: la Tav «danneggia l’ambiente, ci sono altre soluzioni alternative». E’ un coro, quello del sondaggio realizzato dal magazine online “Torino Oggi”, instant-poll al quale hanno rapidamente aderito quasi duemila lettori. Il 75% non ha dubbi: la Torino-Lione è un’avventura finanziaria senza senso e un disastro ambientale annunciato, oltre che una tortura per la valle di Susa, che sabato 25 febbraio “risponde” con una manifestazione popolare che si annuncia imponente, con pullman da tutta Italia e adesioni autorevoli, dall’Arci ad Emergency. Antipasto della marcia Bussoleno-Susa, il corteo di Milano che il 18 febbraio ha raccolto oltre tremila persone, invocando “libertà per i No-Tav” arrestati a fine gennaio per resistenza e presunte “lesioni” inferte ai poliziotti. Manette scattate oltre 7 mesi dopo gli scontri del 3 luglio 2011 a Chiomonte.
-
Frecce Tricolori: piloti uccisi perché tacessero su Ustica?
Ramstein, 29 agosto 1988: collisione in volo tra due aerei delle “frecce tricolori”. Una strage: muoiono tre piloti e 67 spettatori. Forse non è stato un incidente: due dei piloti rimasti uccisi, Ivo Nutarelli e Mario Naldini, pochi giorni dopo avrebbero dovuto testimoniare su un’altra tragedia, quella di Ustica. La fatidica sera del 27 giugno 1980, in cui esplose in volo il Dc-9 Itavia con a bordo quattro membri dell’equipaggio e 77 passeggeri, tra cui 13 bambini, Nutarelli e Naldini erano anch’essi in volo, non lontano dalla rotta del velivolo di linea abbattuto, e avrebbero lanciato via radio un allarme aereo generale. Otto anni dopo, il disastro di Ramstein. E oggi, un dettaglio inquietante: il jet acrobatico di Nutarelli aveva il carrello inspiegabilmente aperto, così come il freno aerodinamico anteriore. I comandi erano stati manomessi?
-
Lo show dei media: Torino, diecimila No-Tav e “zero tituli”
“La politica si fa con i titoli”. Credo lo insegnino fin dal primo anno di scuola di giornalismo. Mi dicono che non sono pochi i direttori di testata che sovrintendono personalmente alla titolazione, e – dopo l’avvento della computer-grafica – in qualche giornale locale le figure del direttore/impaginatore/titolista coincidono spesso. Prima che nascesse la rete era difficile al comune cittadino sfuggire all’”orientamento” che veniva imposto attraverso il titolo e faceva un po’ ridere sentir parlare di “separazione dei fatti dalle opinioni” da parte di certi tribuni che usavano le prime pagine come delle mazze da baseball con cui colpire alla nuca i poveri lettori. I quali lettori – frastornati – non proseguivano neanche con la lettura del catenaccio, altro che il testo dell’articolo…
-
Scempio Italia, Maggiani: non chiedeteci altri soldi
Io la conosco bene la valle della Magra, da Pontremoli in giù. Chi ci va mai giù lungo il fiume a vedere come è fatto? Io ci vado a vedere la Magra, e lo vedo che cos’è diventata in questi ultimi decenni. È diventata un’unica immensa infinita discarica. Però l’hanno chiamato parco naturale, il parco naturale della Magra. Così io trovo i cartelli del parco ficcati sulle discariche abusive, sugli argini dissolti. Nel Medioevo la Magra andava fuori due volte l’anno, adesso ha ricominciato a uscire due volte l’anno.
-
Passera: sì alla Tav, senza uno straccio di spiegazione
Sono vent’anni che la valle di Susa formula inutilmente la stessa domanda: per favore, volete spiegarci a cosa serve la Torino-Lione? Appena insediatosi al governo, il super-banchiere Corrado Passera risponde a modo suo, cioè come tutti gli altri ministri che l’hanno preceduto: la linea Tav si deve fare, punto e basta. L’Italia – persino quella di oggi, con l’acqua alla gola – non ha tempo per rispondere a trascurabili domande del tipo: perché mai gettare al vento 20 miliardi di euro per un’opera inutile? E così, al posto della risposta tanto attesa, ai valsusini viene ancora una volta riservato il solito trattamento: repressione, militarizzazione del territorio e spietata criminalizzazione del movimento popolare No-Tav.
-
Tasse, Tav, beni comuni: Monti non tradisca gli italiani
Cittadino Monti, lei ha una legittimità relativa a ricoprire la funzione di presidente del Consiglio. Lei è stato nominato dallo spread, non dagli italiani. Ha la grande fortuna di succedere al peggior governo degli ultimi 150 anni, reso possibile da una legge elettorale incostituzionale. Peggio è impossibile fare. Ha, in apparenza, le mani libere. Può decidere (quasi) tutto. I partiti sono sullo sfondo, pura tappezzeria. Le elezioni non si possono tenere per evitare un default quasi certo e perché, con questa legge elettorale, senza preferenze e un ricambio in Parlamento dopo un numero massimo di legislature, non cambierebbe nulla.
-
Voi, barbari del cemento, non avete il diritto di piangere
Voi che vi riempite la bocca di parole trite e ritrite: “crescita, sviluppo, competitività”. Ripetute come un mantra per nascondere il vuoto delle vostre idee. Dogmi imparati come scolaretti per essere promossi dalle maestrine di Confindustria e dei mercati finanziari. Non avete nessun diritto di piangere! Voi che quando siete seduti sulle comode poltrone a “Porta a Porta” vi lanciate, l’uno contro l’altro, le medesime ricette stantie: «Dobbiamo rilanciare le grandi opere, dobbiamo far ripartire l’edilizia, ci vuole un nuovo piano casa, forse anche un nuovo condono». Non avete nessun diritto di piangere!