Archivio del Tag ‘made in Italy’
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Tank e bombe, made in Italy l’arsenale del Colonnello
Sembra un carro armato, magari russo come i T-72 centrati dai razzi dei caccia francesi. In realtà, tecnicamente, è un semovente: un cannone di grosso calibro, montato su un mezzo cingolato. Si chiama “Palmaria” e fa parte del “made in Italy” che Roma aveva da poco venduto al Colonnello. La foto ha fatto il giro del mondo, coi ragazzi di Bengasi arrampicati sulla canna dell’obice, tra le rovine dell’armata di Gheddafi che assediava il capoluogo della Cirenaica. Artiglieria semovente corazzata, italianissima: fabbricata nei cantieri Oto Melara di La Spezia. Come tanti altri sistemi d’arma coi quali il regime di Tripoli sta ora seminando il terrore in tutta la Libia.
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Edilizia verde: EcoBuild 2011, per una volta l’Italia c’è
La casa ecologica del futuro? Un “nido d’acqua”: uno spazio fluido, liberamente interpretabile, caratterizzato dall’acqua come materia in movimento. Questa almeno è la filosofia del Water Nest, abitazione costruita interamente con materiali ecocompatibili, emblema della nuova edilizia “verde” italiana. Il made in Italy sarà per una volta protagonista di Ecobuild 2011, la più importante esposizione a livello mondiale dedicata alla bioedilizia ed alle energie rinnovabili. Vetrina della presenza italiana è la casa acquatica: un “involucro abitativo” che, combinando impianti e corpi luce di design dal basso consumo energetico e alimentati da fonti rinnovabili, prova a testimoniare la reattività delle aziende italiane nel combinare bellezza e tecnologia.
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Dighe italiane in Montenegro: addio all’ultimo paradiso?
Non sbarrate quel fiume: sarebbe una catastrofe per una delle aree naturali più integre d’Europa. L’allarme è partito dal Wwf, che ha denunciato il piano idroelettrico italiano per lo sfruttamento del fiume Morača, in Montenegro, alle spalle della capitale Podgorica: sotto accusa il progetto originario, costituito da quattro giganteschi sbarramenti. «Se fosse attuato, decreterebbe la fine di un autentico santuario della natura, con effetti devastanti anche sull’ecosistema del lago di Scutari, al confine con l’Albania, di cui il fiume è tributario». Niente paura: «Modificheremo il progetto», promettono i costruttori italiani. Ma l’opposizione montenegrina non si fida. E teme che tutti i vantaggi energetici vadano all’Italia, magari dopo aver devastato la valle più verde del paese balcanico.
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Bin Laden e Impregilo: Arabian Connection made in Italy
Impregilo, la società di costruzioni general contractor del Ponte sullo Stretto di Messina, concorrerà in Arabia Saudita alle gare per la realizzazione di impianti di dissalazione dal valore complessivo di 4 miliardi di dollari. E, secondo quanto dichiarato dal suo amministratore delegato Alberto Rubegni, lo farà in associazione con la controllata Fisia Italimpianti e con la Bemco, società del Saudi Binladin Group (Sbg), il colosso finanziario della famiglia bin Laden operante nei settori delle opere pubbliche, delle telecomunicazioni e dell’editoria.
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l’Italia si salva solo grazie al lavoro degli immigrati
«Soltanto gli immigrati potranno salvarci. Il futuro benessere degli italiani dipenderà dalla capacità di attrarre trecentomila lavoratori stranieri all’anno». Parola di Giuseppe Pisanu, ex ministro dell’Interno del governo Berlusconi 2001-2006. Provate a depennare questi nomi: Eto’o, Milito, Maicon, Pato, Mutu, Chivu, Zanetti, Lavezzi. Immaginate che dalla prossima partita nessuno di loro scenda in campo. Sarebbe un disastro. Oggi su 933 calciatori della serie A ben 322 sono stranieri.Un esempio da solo rivelatore. La realtà è che senza gli immigrati (compresi i clandestini), tutta l’Italia andrebbe a rotoli.
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Italia boom, è il secondo produttore mondiale di armi
Non solo moda e cibo. Anche fucili, pistole, bombe, velivoli, mezzi blindati e corazzati. E’ la nuova frontiera del made in Italy, il record dell’export nazionale: l’Italia ha superato la Russia ed è ora il secondo produttore mondiale di armi, dopo gli Usa. Nel 2008, l’industria italiana ha infatti venduto armamenti per 3,7 miliardi di dollari. Cifre da capogiro, per un mercato di cui si parla pochissimo, rappresentato da prodotti-emblema, ad alta tecnologia, come l’elicottero d’attacco A-129 Mangusta, il primo progettato in Europa, e l’ormai celebre veicolo blindato Lince, che protegge le pattuglie dalle mine in agguato tra le insidiose piste afghane.