Archivio del Tag ‘Marco Revelli’
-
Generazione tradita dalla grande menzogna sul futuro
Trovo insopportabile il modo in cui in questi giorni si è discusso del movimento degli studenti e delle varie forme di insorgenza che si stanno manifestando. Tutti pronti a scandalizzarsi per il minimo gesto di devianza come se ci muovessimo in un ambiente politico-istituzionale perfetto, corretto, eticamente inappuntabile Non ci sto a buttare la croce addosso agli studenti. Trovo che sia un movimento post-politico. Ci sono anche i migranti che salgono sulle gru o gli operai di Pomigliano che si ribellano ai ricatti. E’ un pezzo di società che fa da sé, che ha staccato la spina, che ha capito che le dinamiche politico-istituzionali e la propria vita sono due mondi separati.
-
Revelli e Paraloup: tornare a vivere in montagna
«Viviamo in mezzo alla finzione e al frastuono e il recupero di una dimensione acustica della vita passa attraverso il silenzio. E la montagna è il grande serbatoio del nostro silenzio». Così Paolo Rumiz, chiosando l’anteprima del documentario che Teo De Luigi sta preparando per Paraloup, villaggio sui monti cuneesi sede nel ‘43 delle prime bande partigiane e ora cantiere per il futuro, grazie alla Fondazione Nuto Revelli: non solo memoria, ma anche ritorno alla vita di montagna, dice Marco Revelli dallo studio di “Alp Channel”, presentando il trailer del film che documenta l’operazione.
-
Revelli: come guarire l’Italia, ipnotizzata dalla Tv
Un popolo di schiavi, senza più regole e con istituzioni in via di estizione. Un deserto sociale, un linguaggio di plastica: il nostro, quello imposto dalla televisione. Il sociologo Marco Revelli invoca «un atto di secessione etica ed estetica prima ancora che politica», per bucare la bolla mediatica che ci avvvolge: serve «un gran rifiuto di questa logica del racconto e di questa tecnica del linguaggio», per cantare fuori dal coro, lontano dal «grande circo messo in piedi dal grande illusionista», Silvio Berlusconi, poi imitato da Veltroni e soci.
-
Revelli: Lega, la rivolta della provincia dimenticata
La vittoria della Lega nelle campagne è la rivolta dei dimenticati dalla globalizzazione. Nella Lega, gli abitanti dei paesi cercano la tutela. Molto spesso la geografia leghista coincide quella della vecchia Dc, con il fatto che la risposta dei leghisti è, in molta parte del territorio, l’unica disponibile. In molti paesi il centrosinistra è evaporato, è altrove. Sta nelle città, nei gangli dove la vita scorre veloce, dove passa il flusso delle decisioni; in molti paesi quelle decisioni si subiscono con timore.
-
Virano sindaco di Torino: l’uomo Tav dopo Chiamparino?
Aveva promesso dialogo e condivisione, ma è stato costretto a far scortare le sue trivelle, di notte, dalla polizia. Eppure è considerato «un uomo del fare, ma senza strafare». Un nome «senza dubbio di peso e di alto profilo». Di più: «Una personalità forte». L’architetto Mario Virano, commissario della crisi apparentemente senza soluzioni scoppiata in valle di Susa per l’alta velocità Torino-Lione, sarebbe il candidato perfetto alla successione di Sergio Chiamparino come sindaco di Torino nel 2011. Ne ha parlato lo stesso primo cittadino, nei giorni scorsi, «con una stretta cerchia di amici e collaboratori».
-
Tav: botte a chi protesta, nell’Italia degli scandali
Quanto è accaduto in val di Susa nella notte tra mercoledì e giovedì è terribilmente significativo dell’Italia di oggi. Per certi versi tragicamente esemplare. Mentre il paese intero sprofondava nel fango per lo scandalo della Protezione civile, esattamente nel momento in cui a Roma i giudici della Corte dei Conti denunciavano la crescita esponenziale della corruzione, lo Stato si scatenava, con una violenza del tutto sproporzionata e ingiustificata, contro una popolazione che – tra i pochi – tenta di contrastare la logica dell’affarismo e la devastazione del territorio.
-
Inutili costi stellari, la Torino-Lione batte gli Usa di Obama
Anche se costa più di quanto Obama investa nelle ferrovie degli Stati Uniti d’America, l’unico vero vantaggio della Torino-Lione riguarda i costruttori: una questione di cemento, più che di trasporti, visto che l’alta velocità ferroviaria europea è in declino (troppi costi, a fronte di scarsi benefici), mentre quella del traffico merci su linea veloce fra Italia e Francia è praticamente una favola: una volta in Francia, le merci non dispongono di una linea ferroviaria veloce. Questa l’imbarazzante verità che gli oppositori della Torino-Lione, colpiti anche da attentati incendiari, si ostinano a ripetere, con l’aiuto di analisti indipendenti e studiosi dei flussi di traffico.
-
Revelli: da Chiamparino non una parola utile sulla Tav
Alla manifestazione “Sì Tav” del Lingotto di Torino, voluta dal sindaco Sergio Chiamparino, il 24 gennaio è andata in scena una grigia anticipazione del declino annunciato del centro-sinistra: lo scrive il sociologo Marco Revelli, inviato speciale del “Manifesto” per prendere nota (inutilmente) delle presunte ragioni dell’alta velocità Torino-Lione e dell’oligarchia di poteri che vorrebbe imporre ad ogni costo la grande infrastruttura che la valle di Susa continua a ritenere devastante e inutile, come confermato dall’imponente corteo del 23 gennaio, forte di 40.000 adesioni.
-
Cinema del reale, omaggio ad Armando Ceste
Un’intera serata per ricordare Armando Ceste, regista cinematografico torinese recentemente scomparso, che ha lasciato un patrimonio di immagini e visioni che percorrono e mettono in luce le contraddizioni degli ultimi quarant’anni. Un regista del dissenso, che ha saputo cogliere con estrema umanità gli anni della lotta e della passione politica, della Resistenza, del mondo dei clandestini, per approdare ad una profonda ricerca sul senso della vita e della morte. Selezione di film l’11 luglio a Rivoli, con interventi di Beppe Rosso, Roberto Canu, Egi Volterrani, Maurizio Poletto, Giovanni De Luna, Giorgio Airaudo e Marco Revelli.
-
Marco Revelli: gli imprenditori della paura
Le nuove facce della paura e la politica della paura. Il sociologo Marco Revelli ne affronta le tante sfacettature nella rassegna “La paura ha mille occhi”
-
Argentina, memoria e Desapariciòn
«Una società ha bisogno di una memoria condivisa: luoghi, date, simulacri, per non dimenticare ed evitare il ripetersi di atrocità». E’ dedicato al dramma della dittatura argentina il seminario “Memoria e desapariciòn” organizzato a Torino dal Museo diffuso della Resistenza il 13 novembre.