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Archivio del Tag ‘rigore’

  • Italia sovrana: manifesto democratico per salvare il paese

    Scritto il 11/10/12 • nella Categoria: idee • (4)

    Dato che la nostra economia rimane a livelli di depressione del tutto artificiosi. Dato che la Bce offre fondi legati a condizionalità che mantengono in vita la nostra depressione economica. Dato che la Bce non ha mostrato alcuna intenzione di ammorbidire quelle condizionalità. Dato che la Ue non ha mostrato alcuna intenzione di ridurre la disoccupazione ammorbidendo i limiti ai deficit di bilancio nazionali dettati da Maastricht. Dato che la Ue e la Bce hanno mancato di riconoscere il ruolo dei Deficit Positivi per sostenere la piena occupazione, la produzione aziendale e i risparmi. Dato che l’inflazione da eccesso di domanda non è un pericolo finché la produzione non si riduce drammaticamente. Dato che noi consideriamo le politiche che deliberatamente sostengono livelli alti di disoccupazione un crimine contro l’umanità.

  • Regioni in rosso? Ringraziate l’euro, non certo i Fiorito

    Scritto il 10/10/12 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    Nell’Italia dell’euro, cioè nel Paese dove ogni singolo centesimo speso dallo Stato o dalle amministrazioni pubbliche va restituito ai mercati di capitali privati a tassi d’usura, sia la spesa pubblica che, a maggior ragione, la spesa pubblica sprecata/rubata si traducono in crescenti tasse e tagli ai servizi per i cittadini. Per forza: uno Stato come oggi è l’Italia che non può più emettere a costo zero la propria moneta e che deve invece usare una moneta di proprietà di altri (la Bce e i mercati), non ha scelta se non quella di pescare dalla nostre tasche ciò che deve restituire. Ergo: gli spreconi/ladroni alla Fiorito, oggi con l’euro, ci fanno un danno aggiuntivo enorme, oltre a essere laidi. Questo deve farvi capire che il reale problema degli sprechi pubblici oggi non sono gli sprechi di per sé, ma il fatto che tali sprechi sono denominati in una moneta straniera per l’Italia. Infatti…

  • La scommessa di Hollande: il rigore lo paghino i ricchi

    Scritto il 05/10/12 • nella Categoria: segnalazioni • (2)

    La Francia di Hollande si adegua al dettato del Fiscal Compact, ma con la nuova legge di bilancio presentata ieri ha già sostanzialmente annunciato che non lo rispetterà in alcune sue prescrizioni.  Il governo Ayrault ha presentato una manovra da quasi 40 miliardi, fortemente squilibrata sull’aumento delle entrate fiscali, al fine di ottenere i risparmi imposti dal trattato sui bilanci europei. Nel 2017 però, anche nelle previsioni del governo, non arriverà il pareggio di bilancio prescritto dal Fiscal Compact, così come il raggiungimento di un deficit al 3% nel Pil nel 2013 appare assai complicato. Un obiettivo impossibile, ha già sottolineato il presidente dell’Assemblea nazionale Claude Bartolone.

  • Etinomia: Monti non taglia il Tav, ma i sussidi all’handicap

    Scritto il 02/10/12 • nella Categoria: idee • (3)

    Il governo italiano sostiene di voler spendere 50 milioni di euro per la costruzione di una stazione internazionale nel comune di Susa, nell’ambito della presunta realizzazione di una linea ferroviaria ad alta capacità per collegare Torino a Lione. Non rimanendo molto dopo il tornado dei tagli che hanno massacrato la scuola, il lavoro, i trasporti locali, la salute dei cittadini, le prossime spese per luminose stazioni e treni vuoti ma velocissimi, saranno pagate dai disabili e dalle loro famiglie. In un recente disperato tragicomico momento parlamentare è passata per un attimo la proposta di trasferire i soldi che lo Stato avrebbe guadagnato dalla tassazione delle bevande gassate, direttamente ai fondi per la disabilità.

  • Ecco chi sono i “rentiers” che campano sulla nostra rovina

    Scritto il 01/10/12 • nella Categoria: segnalazioni • (8)

    Crisi epocale, indotta con la “politica della carenza” dalle élites che intendono restaurare l’antico potere feudale su masse sterminate di sudditi, anziché di cittadini. La brutta notizia? Ci stanno riuscendo, truccando le carte: l’austerity diventa una virtù, che tutti accettano. Paolo Barnard, giornalista e saggista, denuncia senza mezzi termini i “rentiers” che sono all’origine della crisi, culminata col disastro dell’Eurozona e la fine delle sovranità finanziarie, a scapito di milioni di cittadini. I nobili di ieri, i latifondisti, gli oligarchi, e ora gli speculatori finanziari. «Scomparsi duchi e baroni, e i latifondisti delle corti borboniche, i “rentiers” hanno dovuto modernizzarsi, cioè apprendere un mestiere almeno di facciata, pur sempre ricavando le loro fortune dal sudore e dalle abilità di altri». Per Barnard, «la famiglia Agnelli in Italia è un esempio». Gli Agnelli, «forse i più inetti produttori di auto del mondo occidentale per quasi un secolo», sono sopravvissuti e hanno goduto di immensi privilegi «grazie allo sfruttamento di generazioni di immigrati meridionali e a sussidi di denaro pubblico in quantità grottesca».

  • Barnard: politica della carenza, dobbiamo tornare sudditi

    Scritto il 28/9/12 • nella Categoria: idee • (3)

    Ci stanno uccidendo, deliberatamente: quella che sembra una crisi accidentale, Paolo Barnard la definisce “politica della carenza”. Un piano prestabilito: con nomi e cognomi, mandanti, moventi, procedure concordate. «Parlo di ciò che colpisce al cuore i diritti umani e la dignità umana riscattati dopo 5.000 anni di abietta schiavitù in Europa». Incredibile ma vero. Peccato che le “sentinelle” dell’Occidente, gli intellettuali, non lo vogliano ammettere: la stragrande maggioranza di loro «sceglie di ignorare gli aspetti più micidiali della recente evoluzione storico-economica europea per un motivo che non è sempre convenienza o asservimento a un potere, ma è qualcosa di molto più umano: terrore». Molti studiosi «si fanno prendere dal panico», causato dal fatto che in effetti «le cose stanno veramente come noi diciamo». Loro non sono equipaggiati per affrontarle, e la violenza della loro reazione – siamo complottisti, pagliacci, prezzolati, dementi – è proporzionale a quel terrore».

  • Benvenuti nella decrescita senza diritti: si chiama povertà

    Scritto il 26/9/12 • nella Categoria: idee • (7)

    C’è una genia che prospera su tutto lo spettro politico, italiano e mondiale: i lungoperiodisti. L’atteggiamento di chi posa a pensatore del futuro, disdegnando le misure raffazzonate o gli interventi di breve periodo. I lungoperiodisti di destra aborriscono l’inflazione e vogliono una crescita finanziariamente sana; quelli di sinistra sono preoccupati per gli sconvolgimenti causati dalla crescita incontrollata passata. I secondi hanno ragioni migliori dei primi, ma entrambi paiono ignorare che siamo in un periodo di crisi economica che sta già creando recessione e miseria, come sanno bene gli ammalati gravi greci che non possono più curarsi. I primi però non lo ignorano affatto, anzi. Hanno deciso che la crisi economica è un’occasione d’oro per una terapia di immiserimento di ampi strati di popolazione come la cura migliore. Per questo sono acerrimi nemici di Keynes.

  • Pareggio di bilancio, l’illusorio rigore degli euro-tecnocrati

    Scritto il 23/9/12 • nella Categoria: idee • (1)

    Il governo di Mario Monti ha presentato ieri la nota aggiornata del Documento di economia e finanza, Def, nel quale ha confermato l’obiettivo del pareggio di bilancio del 2013. L’equilibrio dei conti pubblici però è da considerarsi come strutturale, ovvero al netto del ciclo economico, la nuova modalità di valutazione introdotta dal Fiscal Compact. L’esecutivo dei tecnici vuole così rispettare il trattato dei bilanci europei, che però sul punto della correzione per il ciclo non è per nulla chiaro, come nota l’analisi di Dino Pesole su “Il Sole 24 Ore” di oggi. Ecco perché l’obiettivo confermato dal governo Monti rischia di essere più illusorio che realistico, sopratutto per l’aggravamento della recessione evidenziato ieri dal peggioramento degli indici economici nel settore manifatturiero e nei servizi in tutta l’eurozona, Germania a parte.

  • Nuovo ordine europeo, Lannutti: fermiamo questi banditi

    Scritto il 22/9/12 • nella Categoria: idee • (4)

    Con il cosiddetto Meccanismo Europeo di Stabilità (Mes), si crea una sorta di mostro giuridico, un mostro di “LochMes” come l’ho ribattezzato, in cui tecnocrati, oligarchi, cleptocrati possono agire senza rispondere ad alcuno del proprio operato. L’Italia, in 5 anni, dovrà versare a questo meccanismo 125,4 miliardi di euro (25 miliardi l’anno), mediante emissione di nuovo debito pubblico. E poi questi signori, che godono di ampie immunità, non pagheranno le tasse, faranno tutto quello che vogliono, decideranno se e a quali condizioni, e anche a quali tassi di interesse, prestare i soldi. Ciò significa che il popolo, cioè noi, abbiamo perso la sovranità popolare, che adesso appartiene agli oligarchi, ai tecnocrati i quali, nel caso in cui ci dovessero servire i soldi, potranno dire: vi posso dare i prestiti a questi tassi di interesse e però, in cambio, voi dovete tagliare ancora di più le pensioni, dovete finire di azzerare i diritti che sono frutto di conquiste, di sudore e sangue dei lavoratori e di dure battaglie sociali. Questo è il mostro di “LochMes”.

  • Draghi rianima l’euro? Certo: è per prolungarci l’agonia

    Scritto il 18/9/12 • nella Categoria: idee • (2)

    Sarà che i draghi eruttano fiamme, ma la mossa del presidente della Bce di sostenere in maniera illimitata i titoli di Stato a breve dei paesi che sottopongano le proprie finanze pubbliche a un controllo europeo ricorda quel volontario della protezione civile che da un lato collabora allo spegnimento dell’incendio, mentre dall’altro attizza altri focolai. Invocato da molti come misura necessaria per calmare la situazione, l’intervento della Bce non è certo risolutivo, e per come è congeniato, al pari del volontario spegne un focolaio per attizzarne un altro. I problemi europei non derivano infatti dalla dissipatezza fiscale dei paesi periferici, ma sono conseguenza della perdita di competitività di questi paesi, del mercantilismo tedesco e dallo scoppio delle bolle immobiliari alimentate dai flussi di capitali dai paesi più forti verso alcuni periferici, tutti processi favoriti dall’euro.

  • Cremaschi: massacro sociale oscurato dal regime dei media

    Scritto il 15/9/12 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    Che in Italia ci sia oramai un regime informativo di totalitarismo liberista è certo, anche se Grillo sbaglia a riferirsi agli anni di piombo. Il regime è prima di tutto attento ad organizzare un gigantesco depistaggio dei cittadini dalle questioni vere. In questi giorni Monti sta trattando con la Germania, le banche e la finanza le condizioni per avere gli aiuti dalla Bce. Esattamente come hanno sinora fatto tutti i governi greci che si sono succeduti in questi anni e che hanno dovuto firmare cambiali sempre più onerose, devastanti per l’economia e la società. Anche l’Italia e la Spagna, si legge tra le righe, dovranno alla fine firmare un memorandum come i greci. Ma sarà sicuramente meno duro.

  • Spendere, non tagliare: pure i top-manager bocciano Monti

    Scritto il 14/9/12 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    «Sia le multinazionali che i governi locali dovrebbero fornire fondi e consulenze per aiutare le piccole medie imprese», perché proprio le “Pmi” sono «fonte di impiego dinamico, che lungo una catena virtuosa finisce per beneficiare tutti i business». Multinazionali che aiutano le piccole imprese e Stati che – eresia – anziché tagliare spendono denaro pubblico, per sostenere il tessuto economico vitale rappresentato dai medio-piccoli? Sembra una piattaforma politica di ultra-sinistra e, per Paolo Barnard, lo è. Solo che i firmatari non sono i sindacati, ma proprio i top manager di alcune tra le massime imprese mondiali. «Forse non il top – dice Barnard – ma di sicuro la cosa di gran lunga più di sinistra sentita negli ultimi mesi, se si escludono le proposte della Modern Money Theory». Il memorandum è stato stilato nella riunione del “Business 20” di Los Cabos in Messico, estate 2012.

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