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Il sorriso di Sankara e la Decrescita Felice dell’Africa
C’era una volta un presidente come non se n’erano mai visti che fece cose che non s’erano mai viste. Arrivato al potere nell’agosto 1983, anticipò le azioni dei movimenti e di alcuni (solo alcuni) governi di adesso. Era un presidente africano appena 34enne. Si chiamava Thomas Sankara. Il suo saheliano, polveroso, arido, contadino paese si chiamava Haute Volta. Nel primo discorso all’assemblea dell’Onu, il 4 ottobre 1984, lo definì così: «Il concentrato di tutte le disgrazie del mondo». Nello sforzo di dichiarare una vera indipendenza nazionale, la Haute Volta fu ribattezzata in Burkina Faso, ovvero “paese degli integri”.
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Addio Iran, regime brutale come Israele a Gaza
Tutto e’ nero. Tutto ha perso il significato. Anche la lotta virtuale su internet. Su Facebook vedi tutti gli utenti con la stessa foto con i nomi cambiati. Non riconosci più gli amici. Ti dicono di fare la stessa cosa. Ti dicono che gli studenti che in Italia hanno partecipato alle manifestazioni al rientro in Iran sono stati arrestati o si sono visti ritirare il passaporto. “Non tornare in Iran”, ti dicono e tu senti un vuoto nel cuore. Fino a poche settimane fa ti sentivi soffocata perche’ avevi paura di dire quello che pensavi. Oggi tremi nella prigione dell’angoscia di non poter piu’ tornare nel tuo Iran.
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Giulietto Chiesa: se Obama prova a salvare il mondo
«Ho l’impressione che le parole pronunciate da Obama non siano finte. Anche i giri di parole che usa indicano che è un uomo sincero. Ha compreso qualcosa di nuovo: forse più di molti suoi collaboratori e di qualsiasi rappresentante dell’élite americana, capisce che la situazione è cambiata radicalmente». Giulietto Chiesa, intervistato da Ivan Antonov delle “Izvestija”, scommette sul presidente Usa come massimo interprete dei tempi e grande riformatore del pianeta, capace di imprimere una decisiva svolta democratica, mettendo fine alla dittatura dell’economia unilaterale.
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Grillo: dalla legge-porcata al referendum-porcata
Sarebbe ora di abolire, in Italia, l’istituto del referendum: vanificato sistematicamente dalla “casta” al potere, che lo trasforma in una beffa. Lo afferma Beppe Grillo dal suo visitatissimo blog, in un intervento nel quale prende posizione sulla consultazione referendaria del 21 giugno, nella quale si propone di modificare la legge elettorale: ridurre il “premio di coalizione”, penalizzando gli alleati a beneficio dell’unico partito che ottiene più voti. «Dalla legge-porcata, per usare una definizione del suo inventore, il leghista Calderoli, siamo passati al referendum-porcata: una immensa, colossale presa in giro».
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Pallante, in libreria la felicità sostenibile
Come disse Bob Kennedy, il Pil misura qualsiasi cosa, tranne quello che può renderci felici. Ma la felicità può essere sostenibile? Eccome, risponde Maurizio Pallante: basta rinunciare alla droga (mentale) della crescita, sinonimo di benessere solo apparente, frutto di un equivoco generato dall’ideologia suicida dello sviluppo illimitato, che esaurisce le risorse e inquina il pianeta, mettendone a rischio il futuro e spingendo l’umanità in un vicolo cieco, dove si confondono beni e merci, lavoro e occupazione, e dove il semplice “divertimento” sostituisce la serenità della gioia.
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Nicolai Lilin su RaiDue, in studio Rushdie e Mikhalkov
Lo scrittore Salman Rushdie, contro cui si abbattè la “fatwa” di Khomeini, e il grande regista russo Nikita Mikhalkov, sono i due ospiti molto speciali della prima puntata de “Il grande gioco”, la nuova trasmissione ideata e condotta da Pietrangelo Buttafuoco, in onda su RaiDue il 19 giugno in seconda serata, ore 23.40. Nel corso della puntata, dedicata alla geopolitica dell’Est, sarà trasmessa la lunga intervista a Nicolai Lilin, autore di “Educazione siberiana” (Einaudi), realizzata da Giuseppe Ciulla e registrata a Torino in primavera.
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Iraniani a Bruxelles: vittoria truccata, ecco le prove
Il regista iraniano Mohsen Makhmalbaf e la scrittrice-fumettista Marjani Satrapi (autrice di “Persepolis”) hanno presentato a Bruxelles un documento che proverebbe la vittoria elettorale di Mousavi. I due, che vivono da anni all’estro, hanno indetto una conferenza stampa al Parlamento europeo per mostrare un documento in fotocopia della Commissione elettorale iraniana, dal quale risulta che Mousavi avrebbe surclassato Ahmadinejad e sarebbe, pertanto, il nuovo presidente legittimo dell’Iran.
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L’onore dei giovani ribelli di Teheran
Era temerario illudersi che franasse il consenso di Ahmadinejad, fondato su una miscela potentissima tra integralismo religioso, nazionalismo, militarismo e populismo, come se non bastasse sorretto dall’apparato poliziesco del regime. Per questo commuove e suscita ammirazione la rivolta di una parte consistente della società civile iraniana, come sempre le donne e i giovani in prima fila, dopo l’esito delle elezioni, forzate probabilmente da brogli anche se i rapporti di forza erano scontati.
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Diario: nella casbah di Torino, per vincere la paura
Paura degli immigrati? Niente di meglio, per vincerla, che traslocare «nella tana del lupo», ovvero il quartiere di Porta Palazzo, a Torino, dove in pochi isolati convivono 55 etnie, attorno al più grande mercato multietnico d’Europa. E dove, nei vicoli dietro le bancarelle, territorio delle baby-gang, prospera il maggiore supermarket piemontese della droga. Un anno all’inferno, tra scippi e violenze, risse e rapine quotidiane. Per poi scoprire che, a distanza ravvicinata e prese le dovute cautele, Porta Palazzo «è una gran confusione di genti e di cose, di esasperazioni e di speranze». Non proprio un paradiso, ma uno spettacolo: di colori, lingue, profumi, voci e storie.
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Attore sotto scorta: ha riso della mafia, a Milano
Prima una bara, disegnata fuori dal teatro. Poi le scritte intimidatorie sul furgone. Quando infine gli è stata messa sottosopra la casa, le autorità – che già avevano cominciato a sorvegliarlo – si sono decise ad assegnargli una scorta. Tutto questo succede in Lombardia a Giulio Cavalli, giovane attore e regista teatrale di Lodi, che nei suoi spettacoli ha preso di mira le infiltrazioni mafiose al nord, a Milano, comprese le manovre di potere per gestire i miliardi dell’Expo. Dopo lo scrittore Roberto Saviano, Cavalli è il secondo artista italiano a finire sotto scorta, a causa delle minacce provenienti dalla criminalità mafiosa.
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Stop alle intercettazioni, vietato indagare sul potere
Un freno decisivo alle indagini sul potere: quello dei partiti e degli intrecci con la criminalità mafiosa dei colletti bianchi, dal volto rispettabile, sempre più imprenditrice di se stessa. Così gli oppositori, facendo eco al procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, giudicano il decreto legge anti-intercettazioni, imposto l’11 giugno alla Camera con voto di fiducia, espresso anche da 21 deputati dell’opposizione e approvato con l’appoggio decisivo della Lega Nord. In base al ddl, il ricorso alle intercettazioni sarà limitato ai casi nei quali esistano fondati sospetti di colpevolezza: un colpo durissimo alle indagini, visto che spesso i sospetti emergono proprio dalle intercettazioni ambientali e telefoniche.
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Comunisti italiani fuori dall’Europa, Ferrero si dimette
Si è dimesso Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista, all’indomani del risultato elettorale delle europee, dove la sua lista “anticapitalista” costruita con Oliviero Diliberto (Pdci) e i socialisti di Cesare Salvi ha soltanto sfiorato il quorum del 4%, necessario per raggiungere il Parlamento di Strasburgo. Ferrero, imitato da Diliberto, ha “rimesso il mandato” alla segreteria del Prc, che nel fine settimana deciderà se confermargli la fiducia. Al tempo stesso, con Diliberto e Salvi, Ferrero ha dato vita a un coordinamento politico per superare le vecchie forme-partito e lanciare una nuova formazione politica della sinistra italiana.