Archivio del Tag ‘speculazione’
-
Rapina storica: con la scusa del debito, si prendono l’Italia
Si stanno preparando, gonfiando il loro debito artificiale a orologeria: si prenderanno tutto, dall’Enel alle Poste Italiane, fino al patrimonio immobiliare e persino alla nostra acqua, con buona pace del referendum appena celebrato. Italia «stile Grecia, in nome di un debito che non si risana mai», nonostante «le tante manovre da lacrimogeni e sangue degli ultimi vent’anni». Insomma, il debito “eterno” «come strumento di controllo e dipendenza», sull’esempio dell’Africa. Che fare? Semplice: non riconoscere più il debito italiano verso la Bce, uscire dall’Unione Europea, nazionalizzare la Banca d’Italia, tornare a stampare la Lira, moneta che tornerà di proprietà della nazione: obiettivi di un «movimento sovranista e indipendentista italiano, che nascerà dalla brutalità dei fatti».
-
Facciamo come l’Islanda: niente tagli, banchieri in galera
Non sono un economista e faccio fatica a districarmi in questa marea di informazioni e dati che tutto dicono e nulla spiegano. Quando gli economisti e i mass media parlano della crisi sembrano parlare in codice per non farci capire. I mass media hanno il dovere di informarci, ma non lo fanno. So tutto dell’omicidio di Avetrana, della casa di Cogne, del delitto di via Poma, della strage di Erba, eccetera, e non so i nomi degli speculatori, chi comanda il Fondo Monetario Internazionale, cosa sono le agenzie di rating e soprattutto cosa guadagnano le banche centrali e da chi sono governate. Voglio i nomi e voglio conoscere i meccanismi, e voglio che siate voi economisti a spiegarcelo.
-
Salviamo l’Italia dai partiti che firmeranno la strage sociale
Siamo nel mezzo di un attacco gravissimo al popolo di questo paese. I nostri ceti dirigenti, ormai a loro volta diretti dalle oligarchie internazionali, hanno deciso l’attacco finale a quel poco che resta in Italia di civiltà sociale. Vogliono toglierci tutto. Vogliono riportare l’Italia e il mondo a un crudele capitalismo disegualitario di stile ottocentesco, cancellando tutte le conquiste che le lotte e i sacrifici dei lavoratori avevano conquistato nel Novecento. “Alternativa” aveva previsto tutto questo. Da tempo diciamo che la crisi dei debiti sovrani sta portando l’Italia ad una situazione simile a quella greca, e che i ceti dirigenti ne stanno approfittando per tentare il massacro sociale.
-
Cittadini d’Europa, uniamoci: non paghiamo il loro debito
Perché pagare noi il disastro creato da altri, a nostra insaputa? Primo obiettivo: fare chiarezza sul passato. E scoprire cosa ne è stato del denaro di un dato prestito, a quali condizioni è stato concesso, quanti interessi sono stati pagati, a che tasso, e in che proporzione sono stati già rimborsati. E poi: come è stato gonfiato il debito, senza che fosse utile alla popolazione? Quali strade hanno seguito i capitali? A chi sono serviti? Quale proporzione è stata indebitamente appropriata, da chi e come? E quindi: come ha fatto lo Stato a trovarsi in così grandi difficoltà? A causa di quali decisioni, prese a che titolo? Per esempio: com’è che sono diventati pubblici i debiti privati? Chi si è impegnato in progetti inadatti? Chi ne ha approfittato ha addirittura commesso crimini, delitti? Perché non vengono stabilite le responsabilità civili, penali e amministrative?
-
Il capitalismo fallisce, soffocato dal debito? E io non pago
La decisione del governo Berlusconi di anticipare la manovra, rispondendo così ai diktat di Bce e “mercati internazionali” svela le ipocrisie e le litanie dell’ultimo mese: la crisi economica si traduce in quello che era lecito immaginarsi, l’ennesimo “massacro sociale” prodotto dalla corsa sfrenata ai profitti di un capitalismo al palo che non riesce a garantire più né benessere né un futuro degno. Si può certo puntare il dito contro il debito pubblico italiano, il terzo debito del mondo, ma senza dimenticare due dati. Quel debito c’era anche un mese fa, un anno fa, tre anni fa e non ha prodotto nessun attacco speculativo, nessuna crisi emergenziale. Secondo, quel debito è la misura non solo della dissennatezza della politica italiana degli ultimi trent’anni ma anche di una gigantesca redistribuzione del reddito
-
Cemento, non cibo: la truffa dell’Expo, malgrado Pisapia
Lo strano caso dell’Expo di Milano nasce in un posto sfigato, nell’estrema periferia a nord di Milano in un pentagono di sterpaglie ritagliato tra due autostrade, un posto dove nessuno andrebbe mai a farci nulla, tanto meno a abitarci. Quei terreni però sono stati acquistati a buon prezzo, prezzo agricolo, valgono quasi niente, da una società controllata dalla Regione di Roberto Formigoni, la società è la Fondazione Fiera di Milano. L’Expo nasce proprio lì, perché la Fondazione Fiera di Milano deve riuscire a valorizzare quei terreni, deve riuscire a risanare i suoi bilanci che sono clamorosamente in rosso. Si fa un bell’Expo, l’esposizione universale che nel 2015 porterà, si dice, milioni di persone a Milano, poi vedremo se arriveranno tutti questi milioni di persone, perché bisogna valorizzare, farà un’operazione immobiliare.
-
Vogliono far fallire l’Italia per comprarla a prezzi stracciati
L’attacco della speculazione che l’8 luglio è stato diretto dalla finanza internazionale contro la Borsa italiana (-3,47%, una perdita di 14 miliardi), non è una semplice operazione finanziaria. Chi continua a parlare dei “mercati finanziari” come di una divinità che organizza la vita delle società contemporanee sa perfettamente che i “mercati” sono diretti da uomini e gruppi con precisi interessi e obiettivi. In questo caso, destabilizzare l’Italia: che ora viene attaccata perché meglio di altri ha retto alla crisi finanziaria del 2007, dato che cittadini e imprese non hanno ascoltato le sirene della globalizzazione finanziaria. Aziende, banche e compagnie assicurative oggi rappresentano un appetitoso boccone per chi spera di poterle ricomprare fra qualche mese a prezzi stracciati.
-
Rischio Grecia: la val Susa contro i predoni del debito
La Grecia non insegna nulla ai fautori della Tav, i quali continuano a raccontar balle e a non rispondere alle domande di merito. L’accusa più falsa che viene veicolata dal gigantesco network in mano ai poteri forti, riguarda la “perdita” di 670 milioni di finanziamento europeo per realizzare la grande opera causata dalla cecità dei movimenti. Pochi giorni fa sul “Manifesto”, Marco Revelli ha ribadito la verità: se si accetta di prendere il modesto finanziamento si perderanno i 20 miliardi di euro necessari a costruire una gigantesca e inutile grande opera. 20 miliardi di dollari è l’ammontare del debito contratto da Atene per coronare il grande sogno di perseguire la grande opera per eccellenza: le Olimpiadi che si svolsero nel 2004.
-
Bruxelles, macelleria sociale: il welfare sarà illegale
Pessime notizie da Bruxelles: nella nuova Europa del rigore finanziario, presto il welfare potrebbe diventare addirittura illegale. Non bastano i salari bassi, la precarietà dilagante e i tagli crescenti ai settori vitali della spesa pubblica, sanità e assistenza, scuola e pensioni. Sui cittadini europei sta per abbattersi una mazzata storica: lo promette il “Patto per l’Euro” approvato dal Consiglio Europeo a fine marzo, su proposta della Commissione Europea. «E’ la cosa più scellerata finora voluta da coloro che sono decisi a rovinare milioni di vite umane per l’interesse di pochi», accusa Paolo Barnard, autore dell’esplosivo libro-inchiesta “Il più grande crimine”, che denuncia il complotto mondiale delle lobby finanziarie.
-
Lampedusa, collasso organizzato da chi incasserà voti
Si può stare al governo, non riuscire a risolvere i problemi e in più cercare anche di lucrarci sopra dal punto di vista elettorale? La risposta è sì. Basta vedere quello che sta accadendo a Lampedusa e, a cascata, nel resto del paese. In primo piano la Lega Nord: è il partito che esprime il ministro dell’Interno e detta le linee guida in tema di immigrazione. «Si sta dimostrando incapace di trovare una soluzione concreta all’emergenza e parla al paese solo con la voce della più vieta propaganda», quella di Umberto Bossi: «Gli immigrati? Cacciamoli tutti e basta». Al tempo stesso, la Lega è la forza che conta di ricavare il maggior incremento di consensi dalla situazione attuale. Più crescono i problemi, più voti arriveranno al Carroccio – che pure avrebbe dovuto risolverli.
-
Ladri di acqua, cibo e petrolio: sta arrivando una catastrofe
Le pallottole ricoperte di zucchero del “libero mercato” stanno uccidendo i nostri figli. L’atto dell’uccidere è orchestrato, con fare distaccato, attraverso il commercio di programmi per il computer nelle Borse Merci di New York e Chicago, dove vengono stabiliti i prezzi mondiali del riso, del frumento e del granturco. Persone di paesi diversi vengono simultaneamente impoverite a causa del meccanismo del mercato mondiale. Una piccola parte di istituzioni finanziarie e società per azioni mondiali ha la capacità di determinare i prezzi degli alimenti base quotati nelle Borse Merci, con ripercussioni dirette sul tenore di vita di milioni di persone in tutto il mondo.
-
Basta speculazioni: anche Berlino rivuole l’acqua pubblica
Dopo Parigi, anche Berlino vuole l’acqua pubblica. Chiamati alle urne, i berlinesi hanno infatti votato “sì” al referendum per l’annullamento della privatizzazione parziale della società di gestione dei servizi idrici. Si è trattato di una vittoria schiacciante: su più di 678.000 elettori, il 98,2%, ha votato a favore di una maggiore trasparenza dei contratti. Il referendum chiedeva infatti la pubblicazione integrale del contratto con cui nel 1999 la capitale tedesca, per riempire le casse cittadine, vendette alle società Rwe e Veolia il 49,9% dell’azienda dei servizi idrici comunali (Berliner Wasserbetriebe). Secondo i sostenitori del referendum, da allora i prezzi dell’acqua sono aumentati del 35% e sono tra i più alti di qualsiasi altra città tedesca.