Archivio del Tag ‘umanità’
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Sì alla Torino-Lione: dietro l’accordo, l’uomo del Bilderberg
Il gruppo Bilderberg, cupola finanziaria mondiale che ha piazzato a Bruxelles l’euro-presidente Van Rompuy e a Palazzo Chigi il professor Monti, sembra aver “commissariato” anche la valle di Susa per la realizzazione della linea Tav Torino-Lione: l’olandese Jan Brinkhorst, coordinatore per la politica europea dei trasporti ferroviari e membro del più esclusivo club mondiale dell’oligarchia finanziaria, farà parte del nuovo organismo italo-francese che il 20 dicembre i governi di Roma e Parigi hanno stabilito di costituire per realizzare entro dieci anni, a partire dal 2012, la tratta ferroviaria più controversa del pianeta. Vano l’appello di 150 docenti universitari italiani al presidente Napolitano: la Torino-Lione si farà, anche se finora i promotori non ne hanno mai dimostrato l’utilità. E i lavori di Chiomonte saranno affidati alla Cmc di Ravenna, coop “rossa” considerata storicamente vicina al leader del Pd, Pierluigi Bersani.
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Lucio Magri, l’amarezza di chi aveva sperato e lottato
Il suicidio progettato di Lucio Magri non significa probabilmente nulla per un giovane di oggi. Per uno della mia generazione, invece, significa molto. L’ho conosciuto poco, di persona, e da lontano. Non è dunque per questo che sono rimasto colpito e toccato da vicino. Ma per giorni, e tutt’ora, mentre ne scrivo, è rimasto come un rumore di fondo in mezzo ai miei pensieri. Scandagliare l’animo umano è sempre impresa insormontabile, esercizio eterno e senza certo destino, in cui solo alcuni, pochissimi, riescono meglio di altri, ed è quando raggiungono l’arte. Tanto più difficile, sul filo dell’indecenza, tentare questa operazione sul limitare senza traccia tra la vita e la morte, in quel punto di non ritorno in cui non può più esserci nessuna spiegazione, nessuna risposta; in quella discontinuità assoluta dove ogni regola umana, ogni convenzione, ogni artificio, perde i suoi contorni e sfuma.
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Squali al lavoro: torturare l’Italia, per spolparla meglio
Ci arriva un trader-squalo della City finanziaria di Londra, che sta a guardare il disfacimento della pubblica finanza dello Stato italiano con un gomito appoggiato su una scatola vuota di un Big Mac, il caffè nella tazza di porcellana nell’altra mano e gli occhi che poggiano inespressivi sullo schermo del pc. E dice: «Stiamo assistendo al collasso al rallentatore del terzo più grande mercato di titoli di Stato, quello italiano… è atroce da guardare». E lui sta a Londra, non dentro al furgone del ragazzo di 26 anni che ho tirato fuori da un fosso ieri notte alle 2 e mezza dopo che si era schiantato contro un cancello di una casa di campagna per il troppo sonno.
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Acquati: stop alla finanza, o la mafia si compra l’Italia
Tagliare le pensioni e regalare ai privati il patrimonio pubblico? «Sto ancora aspettando le proposte concrete del nuovo governo, ma vedo già che le prime ipotesi confermano che nulla di buono e di nuovo ci si può aspettare». Giovani Acquati, tra i fondatori della finanza etica italiana, lancia l’allarme: «Siamo a sovranità limitata se non nulla, e dunque in un momento di sospensione vera e propria della democrazia». Le regole del gioco sono in mano al potere finanziario, «che non ammette discussioni o contradditori», e alle grandi aziende multinazionali, «che hanno solo interesse ad accapparrarsi tutto quanto possibile sfruttando a proprio vantaggio i momenti di crisi, cercando di indebolire ancora di più i sindacati con l’attacco alle pensioni e ai contratti di lavoro, e soprattutto impadronirsi dei beni dello Stato». Emergenza: siamo indifesi, senza più nessuno che ci protegga.
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Inferno in fabbrica: le mele marce dell’informatica
Il web doveva liberare l’umanità dalle sue “catene” e in parte lo ha fatto: ma a che prezzo? Servizi gratuiti, piattaforme di condivisione e motori di ricerca aperti al mondo intero ci portano a dimenticare che i processi costruttivi dietro a questi colossi dell’informazione altro non sono che gli stessi meccanismi alla base di ogni altra impresa capitalistica, dove l’obiettivo è il guadagno, e i mezzi utilizzati per ottenerlo non sempre sono i più consoni. Un recente studio del “Morning Call”, quotidiano americano, mostra una dettagliata inchiesta sulle condizioni di lavoro negli stabilimenti di Amazon, leader dell’e-commerce. Dietro la facciata, l’inferno: lavoratori precari e senza diritti, minacciati di sanzioni se solo si rallenta il ritmo o addirittura di sviene per il caldo, come accaduto a 15 addetti.
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Krugman: falsi tecnocrati crudeli vi hanno tradito con l’Euro
C’è una parola che ultimamente sento di continuo: “tecnocrate”. A volte viene usata come un termine di disprezzo: i creatori dell’euro, ci si dice, erano tecnocrati che non sono riusciti a tenere in conto i fattori umani e culturali. A volte è invece un termine elogiativo: i novelli primi ministri di Grecia e Italia sono descritti come tecnocrati che si eleveranno al di sopra della politica per fare quel che deve essere fatto. Un attimo. Io lo so bene chi sono i tecnocrati; a volte ho ricoperto anch’io quel ruolo. E queste persone – le persone che hanno costretto l’Europa ad adottare una moneta comune, le persone che stanno costringendo sia l’Europa sia gli Stati Uniti all’austerità – non sono affatto tecnocrati. Sono, invece, dei romantici profondamente privi di senso pratico.
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Lucrano sulla nostra rovina? E’ omicidio, vanno puniti
Gente che guadagna un miliardo in un’ora… e negli ospedali greci mancano le medicine. Scommettere sul crollo conviene. A scuola non ti spiegano come funziona la finanza. Se lo facessero avremmo già le barricate per strada. Se la gente sapesse come funziona il sistema comprenderebbe anche che è naturalmente indirizzato a creare crolli economici, semplicemente perché quando si scatena il caos e la bancarotta gli speculatori guadagnano di più. E’ una caratteristica fisiologica del sistema. E’ più facile scatenare una crisi di panico che una crisi di ottimismo. Questo è essenzialmente il motivo per il quale la finanza mondiale è nello sterco fino al collo.
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Erri De Luca: privatizzare l’acqua è un furto da banditi
Gli incontri più belli della Scrittura Sacra avvengono vicino ai pozzi: uomini che incontrano delle donne che gli danno da bere, anche Gesù presso il pozzo della Samaritana; Abramo e Isacco erano gli scavatori di pozzi: il segno della loro benedizione era che trovavano continuamente l’acqua, quello era un segno che erano assistiti dalla buona volontà della divinità. Anch’io ho scavato un pozzo per l’acqua, qui sul campo. E ho visto zampillare l’acqua e uscire dal fondo della terra. Al cinema si vedono quelle persone che vedono sgorgare il petrolio e fanno baldora attorno al pozzo nuovo: ecco, quelli festeggiano la loro ricchezza personale, ma uno che fa spuntare acqua dal suolo sta aggiungendo ricchezza al mondo.
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Il pianeta sta per scoppiare, Fukushima è l’ultimo avviso
Fukushima ha cambiato il mondo, perché è successo qualcosa di diverso da quanto finora avevamo vissuto, saputo e presunto. Molti sono diventati solo ora consapevoli dei pericoli dell’energia atomica. E’ tema di conversazioni in ogni famiglia. Per i più anziani come me un’occasione di riflettere. Io divenni adulto dopo la fine della guerra. Il Reich aveva appena capitolato, ero ancora prigioniero degli americani, e caddero le prime bombe atomiche, e così finì la guerra col Giappone. Fu il mio primo “incontro” con la bomba atomica. Ero contro la bomba, ma a favore dell’uso pacifico dell’energia nucleare. Mi ci vollero anni per capire che uso militare e uso pacifico hanno qualcosa che li collega, e capire quale strappo della civiltà sia l’energia atomica.
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Tsunami, la grande paura: la Terra non è nostra, ci sfratterà
Ieri ho passato gran parte della giornata a fare quello che hanno fatto altre migliaia di persone in questo Paese e, credo, alcune decine di milioni di altri esseri umani nel mondo: sono rimasto appiccicato al computer per sfogliare le migliaia di pagine sul terremoto e sullo tsunami che hanno devastato il Giappone. Cercando con ossessivo puntiglio le immagini più efficaci, ovvero più tragiche, le più descrittive, ovvero le più orripilanti. In preda, e sono ragionevolmente certo allo stesso modo degli altri milioni di compaesani terresti, a forti e contrastanti sentimenti. Meraviglia, sgomento, pietà, paura. Paura, sopra ogni altra cosa.
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Ladri di acqua, cibo e petrolio: sta arrivando una catastrofe
Le pallottole ricoperte di zucchero del “libero mercato” stanno uccidendo i nostri figli. L’atto dell’uccidere è orchestrato, con fare distaccato, attraverso il commercio di programmi per il computer nelle Borse Merci di New York e Chicago, dove vengono stabiliti i prezzi mondiali del riso, del frumento e del granturco. Persone di paesi diversi vengono simultaneamente impoverite a causa del meccanismo del mercato mondiale. Una piccola parte di istituzioni finanziarie e società per azioni mondiali ha la capacità di determinare i prezzi degli alimenti base quotati nelle Borse Merci, con ripercussioni dirette sul tenore di vita di milioni di persone in tutto il mondo.
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Il sud del mondo rivuole quel che gli abbiamo rubato
Rivoluzione democratica del mondo arabo? Per favore, chiamiamo le cose col loro nome: non è che i maghrebini e i mediorientali vogliano “finalmente” anche per sé la “nostra” magnifica democrazia liberale; svegliati da Internet e dalla tv satellitare, che rivela i nostri standard di vita, ora pretendono semplicemente che le loro vaste ricchezze siano resitituite e condivise, sottratte all’indegna custodia di dittature e satrapie che hanno finora sequestrato e derubato interi popoli per spartire il bottino petrolifero tra pochi intimi, a tutto vantaggio del business privilegiato occidentale. Restituzione del maltolto: questa la chiave del terremoto in corso, secondo lo storico Franco Cardini. Terremoto che parte dal Maghreb ma potrebbe coinvolgere l’intera Africa.