Archivio del Tag ‘Cecenia’
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Dragosei: l’Occidente deve temere la nuova Russia?
Dal comunismo al consumismo (degli oligarchi), passando attraverso l’ex Kgb e i suoi “silòviki”, gli uomini forti che hanno sorretto Vladimir Putin nella campagna intrapresa per riprendere il controllo del paese dopo l’ambigua e caotica stagione inaugurata da Boris Eltsin sulle ceneri dell’Urss, impero ereditato dalla generosa perestrojka di Mikhail Gorbaciov e poi minacciato dall’intraprendenza della Nato alle sue frontiere. Ora tutto è cambiato, ancora una volta: l’Occidente deve quindi temere la nuova Russia? E’ la domanda a cui tenta di rispondere Fabrizio Dragosei, corrispondente del “Corriere della Sera” da Mosca, autore del volume “Le stelle del Cremlino”.
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Lilin a CasaPound, come Valerio Morucci
Il titolo è «Questione politica» ed è un lungo messaggio – un post nel linguaggio di Facebook – scritto dal romanziere Nicolai Lilin ai lettori nella sua pagina personale sul social network. «L’autore di “Educazione siberiana”, piccolo caso letterario pubblicato da Einaudi – scrive Maria Rosaria Spadaccino sul “Corriere della Sera” – spiega tra l’altro perché sabato 26 settembre sarà a CasaPound Italia», centro sociale romano di estrema destra, nonostante «numerose lettere» ricevute da suoi lettori e amici che, ammette Lilin, «mi invitano a rifiutare».
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Cecenia, nuova mattanza di attivisti delle Ong
Due militanti di una organizzazione umanitaria sono stati rapiti e uccisi in Cecenia. Si tratta di Zarema Sadulaieva, responsabile dell’Ong “Salviamo la generazione” e il marito Alik Dzhabrailov. Appena un mese fa in Cecenia era stata rapita e uccisa Natalia Estemirova, giornalista e collaboratrice della Ong russa “Memorial”. Continua così la tragica scia di sangue che in Russia, negli ultimi anni, ha condotto alla morte giornalisti, militanti e attivisti di Ong impegnati nella difesa dei diritti umani. Tutti hanno pagato con la vita le loro denunce sulle violazioni delle libertà fondamentali in Russia ma soprattutto in Cecenia e Daghestan.
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Russia e Iran, nuovi signori dell’energia mondiale
Russia, Iran e Venezuela oggi possiedono le chiavi energetiche del mondo. Quanto basta per spingere le grandi potenze emergenti, Cina e India, sempre più lontano dall’orbita Usa. Così si spiegano le grandi manovre in corso sullo scacchiere internazionale, il “grande gioco” più che mai in corso, dal Mar Nero al Mar Caspio, fino all’Afghanistan. Questa l’analisi di Pepe Escobar, pubblicata su “Asia Times”. «Un Iran nucleare – spiega – metterebbe inevitabilmente il turbo al nuovo emergente mondo multipolare. L’Iran e la Russia stanno di fatto mostrando alla Cina e all’India che non è saggio fare affidamento sulla potenza degli Stati Uniti per controllare il petrolio del Medio Oriente arabo».
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Assassinata Natalia Estemirova, erede della Politkovskaja
Un’altra vittima della guerra sporca che da oltre un decennio devasta la Cecenia: la giornalista Natalia Estemirova, 50 anni, erede di Anna Politkovskaja, è stata uccisa dopo esser stata rapita nella capitale, Grozny, il 15 luglio. Il corpo è stato rinvenuto in Inguscezia, crivellato di colpi. La donna, attiva nell’organizzazione per i diritti umani “Memorial”, indagava sugli abusi del governo filo-russo guidato da Ramzan Kadyrov, dal quale aveva ricevuto minacce. La Estemirova, che vinse il premio Anna Politkovskaya e il Nobel Women’s Initiative, istituito dalle donne vincitrici del Nobel per la Pace, stava lavorando ad una storia di violazioni dei diritti umani in Cecenia.
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Faccia di Mitra, a teatro la Cecenia di Nicolai Lilin
Va in scena il 2 giugno alla Festa dei Popoli di Casale Monferrato lo spettacolo “Faccia di mitra”, di Franco Collimato, scritto qualche anno fa dopo l’incontro con Nicolai Lilin (”Educazione siberiana”, Einaudi) prima ancora che Lilin scrivesse l’opera prima, autobiografica, presentata il 3 aprile da Roberto Saviano su “Repubblica”. Se nel libro la Cecenia è solo sfiorata, il monologo teatrale di Collimato, attore e regista, è interamente incentrato sull’esperienza bellica vissuta dal giovane scrittore russo di origine siberiana: un incubo, anche per un ragazzo proveniente dal clan fuorilegge di Bender, dove fu educato per diventare un “criminale onesto”.
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Orrore in Cecenia, l’ultima guerra coloniale d’Europa
Un paese distrutto dalle bombe e dal terrore scatenato nell’ultima guerra coloniale nella storia europea. E’ la drammatica testimonianza resa a “PeaceReporter” della giornalista cecena Majnat Abdulaeva, che oggi vive in Germania come rifugiata politica. Per anni è stata corrispondente di guerra dalla sua città, Grozny, per la Novaya Gazeta – il giornale di Anna Politkovskaja – e per Radio Liberty, «i due mezzi di comunicazione più odiati dai russi perché erano gli unici che raccontavano quello che stava accadendo, sfidando la censura e la propaganda militare russa».
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Nicolai Lilin a Collisioni, con Baricco e Jovanotti
Introdotto da Federica De Maria, l’esordiente Nicolai Lilin (”Educazione siberiana”, Einaudi) prenderà parte il 3 maggio al festival letterario “Collisioni” di Novello, nelle Langhe (Cuneo), una kermesse culturale di grande richiamo, quest’anno con la presenza di “star” italiane come Alessandro Baricco e Jovanotti; Andrea Camilleri, l’inventore di Montalbano, apre il festival il 2 maggio con un video-intervento sui giovani di oggi. Lilin interviene l’indomani, ore 14, nella piazza del paese, per presentare la sua opera prima, protagonista di un ottima performance d’esordio in libreria.
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Educazione siberiana e civiltà resistenti
“Ho ricevuto un’educazione siberiana – ho risposto mentre lui chiudeva la porta”. Giro la massiccia quarta di copertina sopra l’ultima frase del libro in mie mani. Finito di leggere, quella frase non ne vuol sapere di rientrare al suo posto, cioè dentro un libro chiuso. Continua ad aleggiare ribelle, a suonare come Campanellino nella favola di Peter Pan, attorno alla tavola su cui è stesa la mia colazione. La frase-Campanellino stringe alleanza con il mio cibo, tocca, con lo sbatter d’ali di parole, gli ingredienti: ciambella fatta da mia madre e latte fresco fornito da un contadino. La comunanza tra la frase e il cibo mi risuona in testa all’improvviso: ciascuno è simbolo di una civiltà.
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Rivelazione Nicolai Lilin, una anomala elegia siberiana
Nicolai Lilin è nato nel 1980 a Bender, in Transnistria, una regione dell’ex Urss proclamatasi indipendente ma tuttora non riconosciuta dalla comunità internazionale. Da qualche anno vive in provincia di Cuneo. Del suo esordio letterario, scritto direttamente in italiano, si è parlato abbondantemente nelle ultime settimane. Merito anche dell’ampia presentazione che Roberto Saviano ha scritto per La Repubblica il giorno dell’uscita nelle librerie e che ha trasformato un libro d’indubbio valore in un bestseller.
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Lilin: lasciammo la Transnistria per sfuggire alla morte
Si intitola “La morte sulla pelle” l’intervista-verità che Enrica Brocardo firma per “Vanity Fair” per presentare Nicolai Lilin, il suo romanzo d’esordio “Educazione siberiana” (Einaudi) e lo scorcio d’epoca che il libro rivela, ai confini meridionali dell’Urss, dove le baby-gang di origine siberiana educate alla “violenza giusta” crescevano tra scontri sanguinosi e omicidi, poliziotti corrotti e l’inferno del carcere minorile. Tatuatore, reduce della guerra in Cecenia e ora scrittore, Lilin riassume con franchezza i passaggi cruciali della sua movimentata biografia
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Saviano presenta Educazione Siberiana su Repubblica
«Ho incontrato Lilin nella stanza anonima di un hotel milanese. Corpo minuto ma tonico, viso slavo, colori chiari, occhi luminosi. Parla un italiano preciso, impastato con una cadenza slava unita a un accento piemontese». Roberto Saviano sul quotidiano ”La Repubblica” il 3 aprile tiene a battesimo l’ex “criminale onesto”