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L’isola di Neruda, dove il mare inventa la poesia
Quando Neruda l’avvistò dal mare, in una gita da Santiago, la casetta era un’umile costruzione di legno di proprietà del marinaio Eladio Sobrino. Don Pablo la comprò pensando di rifugiarsi lì con le sue muse, lontano dalla baraonda che la sua poesia e la sua attività politica cominciavano a provocare. Siamo molto lontani dal premio Nobel, che arriverà nel 1971. E ad anni luce da quella casa che oggi è un raffinato museo visitato dai turisti di tutto il mondo, che hanno l’ impressione di non essere stati in Cile se non mettono piede nella dimora del poeta. A Isla Negra si arriva da Santiago percorrendo, in poco più di un’ ora, una comoda autostrada.
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Perché i media non possono dire la verità
C’è qualcosa di ingenuo in alcune delle critiche che vengono rivolte quotidianamente ai mezzi di comunicazione di massa: che essi non sollevino alcuni problemi; che essi non trattino alcuni temi; che essi utilizzino un determinato linguaggio; che essi sostengano sistematicamente e all’unisono determinati interessi; che essi oscurino giornalisti o politici che contrastino quegli interessi (ma invero, in questo momento storico, di simili politici non se ne vede nemmeno l’ombra). Critiche ingenue, perché hanno ad oggetto profili che non possono essere se non come sono. Sicché si pretendono, diremmo quasi infantilmente, dalla “libera stampa” e dalla “libera televisione”, contegni, scelte, indirizzi
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I vescovi: contro i migranti, leggi disumane
«L’ennesima tragedia, in cui dei deboli muoiono per l’indifferenza dei forti o a causa di leggi contrarie ai principi dell’umanità e della carità». Così il vescovo di Agrigento, monsignor Francesco Montenegro, definisce sul “Corriere della Sera” la vicenda dei migranti morti in mare al largo di Lampedusa. «Questa ennesima tragedia – dice il vescovo – deve farci riflettere, interrogare ma soprattutto farci sentire colpevoli: ci stiamo sempre più allontanando dal Vangelo, con le nostre omissioni stiamo uccidendo nuovamente il Cristo». E’ «contrario al principio della vita», aggiunge, non aiutare «questi poveri fratelli mentre sono in condizioni precarie, in balia del mare».
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Golpe, l’Honduras come il Cile di Pinochet?
A un mese e mezzo dal colpo di Stato la resistenza del popolo honduregno non cessa e anzi si moltiplica. Così come si moltiplica la repressione con il dittatore Roberto Micheletti che è tornato ad imporre il pugno di ferro del coprifuoco. Per sette settimane il popolo honduregno ha continuato a manifestare contro il colpo di Stato sommando forze nel crescente disinteresse internazionale. Ora continua a manifestare ma in un contesto sempre più confuso fatto di sinistre manovre, con l’infiltrazione nelle manifestazioni di provocatori tendenti a causare un caos che favorisce i golpisti e mentre organizzazioni per i diritti umani mandano rapporti sempre più allarmanti.
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Galtung: Turchia ed Euro-Cina dopo il declino Usa
Ovviamente la Turchia diverrà membro dell’Unione Europea, col sostegno francese e tedesco. Ci vorrà un po’, ma hanno un bisogno reciproco. Il matrimonio è scritto nelle stelle. Quando, è più difficile dire. Probabilmente per il 2015, sicuramente per il 2020; può anche arrivare molto prima per ragioni da esplorare. Chiarisco perché. Una volta (nel 1980) predissi il declino e la caduta dell’impero Sovietico, cominciando dal Muro di Berlino, di lì a dieci anni; e (nel 2000) predissi il declino e la caduta dell’impero Usa, non del paese Usa, per molti versi meraviglioso, entro vent’anni.
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Kagan: perché i Talebani stanno vincendo
La guerra in Afghanistan non è andata bene, e non sorprende che gli americani si sentano frustrati. Molti osservatori indicano, giustamente, dei segni di progresso: la funzionalità di specifici ministri e programmi del governo afghano, la lenta crescita dell’esercito nazionale afghano, la costruzione di grandi infrastrutture come strade e dighe, nonché miglioramenti agricoli. Tuttavia questi obiettivi non hanno creato le condizioni che gli Stati Uniti si erano prefissati di raggiungere: uno stato afghano con un governo competente, considerato legittimo dalla sua popolazione e capace di difenderla, in modo che l’Afghanistan cessi di essere un paradiso sicuro per i gruppi terroristici islamici.
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Cecenia, nuova mattanza di attivisti delle Ong
Due militanti di una organizzazione umanitaria sono stati rapiti e uccisi in Cecenia. Si tratta di Zarema Sadulaieva, responsabile dell’Ong “Salviamo la generazione” e il marito Alik Dzhabrailov. Appena un mese fa in Cecenia era stata rapita e uccisa Natalia Estemirova, giornalista e collaboratrice della Ong russa “Memorial”. Continua così la tragica scia di sangue che in Russia, negli ultimi anni, ha condotto alla morte giornalisti, militanti e attivisti di Ong impegnati nella difesa dei diritti umani. Tutti hanno pagato con la vita le loro denunce sulle violazioni delle libertà fondamentali in Russia ma soprattutto in Cecenia e Daghestan.
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Lituania, il ghetto nascosto dell’Olocausto rimosso
Ci sono luoghi speciali che la storia ha prescelto come laboratorio dei suoi esperimenti fallimentari. Luoghi in cui una parola banale come “convivenza” può suonare minacciosa al comune sentire del popolo. Nazioni civili stufe di “convivere”. E allora sembrerà assurdo ma è quassù, nel gelo baltico di una Lituania repubblica democratica indipendente da quindici anni, che ho percepito il potenziale contagioso della propaganda contro il “mito” del “presunto” olocausto ebraico scatenata nel 2006 da un leader lontanissimo, abile nel padroneggiare i media, come l’iraniano Mahmud Ahmadinejad.
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Influenza suina: se il raffreddore minaccia il Pil
I governi e le aziende sembrano molto preoccupati dall’influenza suina (o influenza A). Eppure il tasso di mortalità è lo stesso delle normali influenze. Non sarà che quello che terrorizza tanto i vari amministratori sia la possibilità che milioni di italiani trascorrano qualche giorno a casa a curarsi senza dedicarsi alla crescita del Pil? E se così fosse, vogliamo permettere a chi ci governa di toglierci anche quest’ultimo momento di stacco? Douglas Adam è sicuramente uno dei miei scrittori preferiti, la serie di “Guida Galattica per Autostoppisti” gode di una posizione privilegiata sulla mia incasinatissima libreria
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Gli anarchici e la Decrescita libertaria
Sostenibilità: la scelta libertaria. Ovvero: antidoti ad un modello incapace di fornire soluzioni positive per il futuro. Gli anarchici italiani scendono in campo per ribadire la loro posizione riguardo allo “sviluppo”, schierandosi sul versante più critico della Decrescita: finora le politiche “sostenibili” sono state inefficaci, perché comporterebbero profonde mutazioni politiche e sociali, che il sistema occidentale teme. Adriano Paolella e Zelinda Carloni sintetizzano il loro pensiero firmando un ampio dossier, pubblicato sulla “Rivista Anarchica”.
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Nucleare Alessandria, vittoria al Consiglio di Stato
Spetta al Tar del Piemonte l’ultima parola sulla contestata trasformazione della Sogin, ex Fabbricazioni Nucleari di Bosco Marengo (Alessandria) nella prima discarica autorizzata di scorie radioattive d’Italia. Dopo le due sentenze del Tar piemontese, entrambe sfavorevoli alla Sogin, anche il Consiglio di Stato le dà torto, riconoscendo le ragioni degli ambientalisti alessandrini. La sentenza del tribunale romano, massimo organo di giustizia amministrativa, emanata il 30 giugno e depositata il 31 luglio, è stata pubblicata il 10 agosto, fra il tripudio degli ecologisti, che incassano la terza vittoria consecutiva.
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L’Europa nell’era del razzismo democratico
Benvenuti (si fa per dire) nell’era del nuovo razzismo: non quello antico, coloniale, fomentato da nazionalismi e dittature. Stiamo parlando della xenobofia razziale di ultima generazione, che rischia di inquinare il vecchio continente. “Razzismo democratico”, ovvero: “La persecuzione degli stranieri in Europa”. E’ il titolo di un volume collettivo, numero speciale di “Conflitti globali”, curato da Salvatore Palidda, frutto dei contributi proposti nel 2008 dal workshop “Criminalization and victimization of immigrants in Europe”, organizzato dal dipartimento di scienze antropologiche dell’università di Genova