Archivio del Tag ‘G8’
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Sarà Natale solo per i ricchi: e Monti voleva salvare l’Italia?
Dopo un anno di cura Monti, il malato Italia sta molto peggio. E il Professore rimedia un bel 4 in pagella. A giudicarlo è Fabio Salviato, fondatore di Banca Etica. Siamo in regime di «decrescita infelice», dice Salviato, «mentre la “decrescita felice” avrebbe potuto generare circuiti virtuosi», capaci di garantire «milioni di nuovi posti di lavoro». Come spiega Maurizio Pallante, teorico italiano della decrescita (cioè: taglio degli sprechi e aumento del lavoro utile), sono enormi i margini economici assicurati da settori strategici come l’energia pulita, la riconversione ecologica del patrimonio edilizio e la gestione dei rifiuti basata sull’industria del recupero e del riciclo della materie prime. A un anno dall’insediamento del super-tecnocrate della Bocconi, riflette Salviato, i media restano morbidi: riconoscono a Monti di aver risollevato l’immagine internazionale dell’Italia. Ma a che prezzo? Come dire: l’operazione è riuscita, ma il paziente è morto.
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Nuovi vaccini: migliaia di bambini africani fanno da cavie
Mezzo miliardo di dollari, la Nato africana, la fondazione di Bill Gates e il business farmaceutico targato Glaxo per il nuovo vaccino contro la malaria: a fare da cavie per i test, decine di migliaia di bambini e neonati fra i villaggi più poveri dell’Africa. L’Africom, il comando militare statunitense creato per controllare il continente nero, partecipa al colossale programma per arrivare alla produzione del primo vaccino antimalarico: i partecipanti ricevono cure gratuite per la durata di tre anni scolastici e, «una volta provata la sua sicurezza ed efficacia, il vaccino potrà essere immesso sul mercato». Il vaccino “Rts,S/As02” è stato creato nel 1987 nei laboratori del Belgio ed è stato testato la prima volta nel 1992 su alcuni “volontari” negli Usa grazie alla collaborazione dell’istituto di ricerca medica dell’esercito statunitense, ma la prima campagna di sperimentazione di massa è tuttora in corso in Kenya.
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Barnard: con Oscar Giannino, suicidio-Italia in 10 mosse
Oscar Giannino “scende in campo” come economista al servizio della politica, proponendo un decalogo per uscire dalla crisi? «Se quest’accozzaglia di ricette liberiste è economia, allora i messaggi dei Baci Perugina hanno fatto la storia della filosofia italiana», replica Paolo Barnard, che smonta pezzo per pezzo i dieci assunti del Giannino-pensiero, che poi sono gli stessi della famigerata Troika formata da Bce, Fmi e Unione Europea, che a colpi di diktat grazie al ricatto dello spread ha intanto insediato Mario Monti a Palazzo Chigi per “portarsi avanti col lavoro” e iniziare a “smontare l’Italia”, colpevole di essere un’economia da G8 e con un welfare avanzato, a tutela dei cittadini. Primo capitolo, lo spauracchio del debito pubblico: Giannino vorrebbe ridurlo sotto la soglia del 100% del Pil con «alienazioni del patrimonio pubblico», sia immobili che imprese di Stato, senza spiegare come mai il debito – storico motore del benessere diffuso – è diventato la tragedia nazionale che sta piegando l’Italia.
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Barnard: attenti a quei 30, sono loro che ricattano il mondo
Attenti a quei Trenta: ricattano il mondo truccando le regole. E nessuno li può fermare, perché maneggiano 650.000 miliardi di dollari, cioè otto volte il Pil del pianeta. In dieci anni, hanno messo in ginocchio l’economia reale. E sono ancora lì, a dettar legge, a cominciare da uno dei loro specialisti, Mario Draghi. Teoria del complotto? No: storia. Quella del famigerato “Group of 30”, creato alla fine degli anni ’70 da personaggi come David Rockefeller. Obiettivo: piegare le nazioni ai diktat della speculazione finanziaria. Missione compiuta: oggi l’intera Europa è nelle loro mani, e un paese come l’Italia – membro del G8 – è agli ordini della super-lobby che ha commissariato il governo affidandolo al fido oligarca Mario Monti, tecnocrate targato Goldman Sachs, veterano del Bilderberg, della Trilaterale e della micidiale Commissione Europea, quella che oggi dispone il suicidio sociale degli Stati mediante il pareggio di bilancio.
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Salvare il pianeta? Prima, salviamo il genere umano
È più facile rimettere in discussione i nostri sistemi di consumo piuttosto che quelli di produzione? Se nessuno più ignora l’ampiezza della crisi ambientale che l’umanità sta affrontando, la crisi di civiltà a cui questa si accompagna rimane poco conosciuta. Non si può tuttavia uscire dall’impotenza se non la si diagnostica e non se ne misura l’effettiva gravità. Il pianeta Terra, modo di dire per designare il nostro habitat naturale, peggiora a vista d’occhio, ne siamo largamente consapevoli e non c’è formazione politica che non includa, almeno nei suoi discorsi, la causa ecologica. Il pianeta Uomo, modo di dire per designare il genere umano, peggiora in maniera altrettanto allarmante, ma non si è consapevoli del livello di gravità raggiunto e non c’è formazione politica in grado non foss’altro di attribuire alla causa antropologica un’importanza pari a quella ecologica.
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Fmi: all’Italia il bacio della morte, rifiutato dall’Islanda
Quando ieri ho letto un po’ ovunque i piagnistei per l’avvento cinese, perché «finiremo nelle mani della Cina», perché «arriva il pericolo giallo», non sono riuscita a spaventarmi. Proprio per nulla. Avevo il sentore che il nostro debito in mano ai cinesi non fosse messo peggio che in mano ai francesi, ai tedeschi, o a chiunque altro, e che ci sono sicuramenti sorti più tristi. E infatti. Per la prima volta nella storia, l’esercito del Principe delle Tenebre si sta per avventare su un Paese del G8, ovvero il Fondo Monetario Internazionale si candida a correre a salvamento dell’Italia. Peggio di così è impossibile. Il prestito del Fmi, chiamato da molti analisti internazionali “il Bacio della Morte”, è quello che ha segnato le sorti di tantissimi Paesi in via di sviluppo.
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Imboscata a Obama, ridotto a comparsa del Silvio-spot
Attenti, ne vedremo delle belle: l’avvertimento di chi temeva colpi di scena berlusconiani dopo il ko del primo turno a Milano è stato confermato dal festival di slogan creativi come la “zingaropoli islamica” di Pisapia e la sparata leghista – finita subito in ridicolo – del trasloco dei ministeri al nord. Ma il 26 maggio al G8 di Deauville la realtà ha superato la fantasia: a scoprirsi semplice comparsa nell’ultimo spot elettorale del Cavaliere, in mondovisione, è nientemeno che il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Berlusconi fiuta la preda, la abborda, le parla: le rivela che è vittima della quasi-dittatura delle “toghe rosse”. E Obama? Il malcapitato ascolta esterrefatto, senza fiatare: nemmeno la Cia avrebbe potuto architettare una trappola così perfetta. Per di più, ai danni del capo della Casa Bianca, costretto ad ascoltare l’omino di Arcore tra gli sbuffi spazientiti di Sarkozy, Merkel e soci.
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Tav: botte a chi protesta, nell’Italia degli scandali
Quanto è accaduto in val di Susa nella notte tra mercoledì e giovedì è terribilmente significativo dell’Italia di oggi. Per certi versi tragicamente esemplare. Mentre il paese intero sprofondava nel fango per lo scandalo della Protezione civile, esattamente nel momento in cui a Roma i giudici della Corte dei Conti denunciavano la crescita esponenziale della corruzione, lo Stato si scatenava, con una violenza del tutto sproporzionata e ingiustificata, contro una popolazione che – tra i pochi – tenta di contrastare la logica dell’affarismo e la devastazione del territorio.
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Valle di Susa, no alla strategia della tensione
Amnesty International sta «acquisendo informazioni» sui fatti di Coldimosso, la località della valle di Susa dove la sera del 17 febbraio due militanti No-Tav, un ragazzo e una donna, sono finiti all’ospedale in serie condizioni dopo le cariche della polizia decise per interrompere l’assedio alla trivella in azione per i sondaggi della Torino-Lione. Il 19 febbraio, intanto, fiaccolata di protesta del movimento No-Tav e poi, in serata, un dibattito al salone polivalente di Bussoleno contro “mafia e strategia della tensione in valle di Susa”.
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Travaglio: caso Genchi, il thriller che fa tremare l’Italia
«In “Why Not” avevo trovato le stesse persone sulle quali indagavo per la strage di via D’Amelio. L’unica altra indagine della mia vita che non fu possibile finire». Inizia così il dialogo tra Gioacchino Genchi e Edoardo Montolli, su ciò che Berlusconi definì «il più grande scandalo della Repubblica», l’archivio Genchi. Un materiale così scottante da riscrivere gli ultimi vent’anni: da Tangentopoli alle scalate bancarie, dai grandi crac ai processi clamorosi, fino a Falcone e Borsellino, «con elementi nuovi che aprono enormi squarci nelle istituzioni». Non teoremi, ma fatti: «Indagini e amicizie impensabili, uno scioccante dietro le quinte».
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L’Onu: addio ghiacciai in 40 anni, emergenza planetaria
Gli interessi economici guidano i governi, non gli interessi sociali. La crisi economica è stata una grande occasione (già perduta) per ridefinire le priorità. Al cambiamento ci dovremo arrivare per necessità. L’uomo è l’unico essere vivente che distrugge l’ambiente che gli permette di vivere. Sembra un alieno venuto dallo spazio con la missione di eliminare la vita dalla Terra. Il Programma per l’ambiente delle Nazioni Unite (Unep) e il Servizio di monitoraggio mondiale dei ghiacciai (Wgms) producono dati e analisi sulla scomparsa dei ghiacci. I ghiacciai contengono i tre quarti dell’acqua dolce esistente. Se tutti si sciogliessero, il livello delle acque salirebbe di 65 metri.
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Cardini: l’Occidente è strage e rapina, non valori
La continuità storica è tessuta di continue, piccole e grandi (e magari enormi e microscopiche) fratture; e, d’altro canto, è proprio nella discontinuità, anzi nelle vere e proprie lacerazioni, che essa rivela nel suo fondo il tenace “filo” (rosso? Scegliete voi il colore che vi aggrada) della sua continuità. D’altro canto, la dinamica delle ricerche storiche e della riflessione esegetico-gnoseologica sul loro conto ci ha da tempo obbligati a persuaderci che non esiste alcuna “ragione immanente” della storia, alcun suo “senso”