Archivio del Tag ‘Il Fatto Quotidiano’
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Crollano le vendite se la mafia finisce in prima pagina
Il sesso fa vendere copie ai giornali, il lavoro ne fa perdere. Ma l’argomento peggiore è la mafia: «L’Unità ha fatto 42 copertine in un anno sulla mafia e ogni volta ha perso 5.000 copie, quasi il 10%». È l’amara considerazione della direttrice Concita de Gregorio, dal palco di “Politicamente Scorretto”, nel dibattito sull’appello dello scrittore Carlo Lucarelli per destinare alla cultura parte dei forzieri sottratti alla mafia. Con la de Gregorio, oltre a Lucarelli, alla kermesse politico-culturale alle porte di Bologna c’erano tra gli altri lo scrittore e parlamentare Gianrico Carofiglio, l’attore “sotto scorta” Giulio Cavalli e don Luigi Ciotti.
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Camilleri: rimpiango Sciascia e il suo coraggio della verità
«Saviano è riuscito a dimostrare che si può scrivere un libro – non un romanzo perché è una cosa diversa – e mostrare la camorra per quello che è. Ma è un caso isolato». Parola di Andrea Camilleri, intervistato da “Il Fatto Quotidiano” in occasione del ventesimo anniversario della scomparsa di Leonardo Sciascia, autore del bestseller “Il giorno della civetta”, da cui il celebre film che la La7 trasmette il 22 novembre in prima serata. «Quello è un libro che Sciascia non avrebbe dovuto scrivere», dice Camilleri, rammaricandosi della simpatia che suscita l’eroe negativo della storia, il boss mafioso “don” Mariano Arena.
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“Berlusconi mafioso”, Sallusti: preparatevi allo scoop
«Silvio Berlusconi è mafioso e responsabile delle stragi avvenute agli inizi degli anni Novanta». Non è uno scherzo, è uno scoop in arrivo. «O meglio, è uno scherzo che i soliti noti stanno cercando di trasformare in una accusa giudiziar-politica». Lo afferma Alessandro Sallusti, condirettore del “Giornale”, organo di stampa berlusconiano diretto da Vittorio Feltri. Il 22 novembre, all’indomani degli ultimi rumors sulle trame siciliane di 15 anni fa, Sallusti rivolge un durissimo attacco all’ex pm Luigi De Magistris, ora europarlamentare dell’Idv, preannunciando imminenti “rivelazioni” alla base dell’ennesimo “complotto” contro il premier.
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Giustizia, referendum contro la riforma salva-premier
Un referendum contro la riforma della giustizia se la maggioranza dovesse insistere con il disegno di legge presentato in Senato per introdurre il “processo breve” che eviterebbe a Berlusconi le udienze sui casi Mills e Mediaset. «Siamo pronti a raccogliere firme per un referendum», annuncia il segretario di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero: «Il Pdl usa un problema vero, quello della durata dei processi, per un vantaggio privato: l’impunita’ del premier». Secondo l’ex ministro, «Berlusconi ha una sola priorità, quella di salvarsi dai processi, mentre il Paese va a ramengo».
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Travaglio: il crocifisso, la rivoluzione dell’uguaglianza
Dipendesse da me, il crocifisso resterebbe appeso nelle scuole. E non per le penose ragioni accampate da politici e tromboni di destra, centro, sinistra e persino dal Vaticano. Anzi, se fosse per quelle, lo leverei anch’io. Fa ridere Feltri quando, con ignoranza sesquipedale, accusa i giudici di Strasburgo di “combattere il crocifisso anziché occuparsi di lotta alla droga e all’immigrazione selvaggia”: non sa che la Corte può occuparsi soltanto dei ricorsi degli Stati e dei cittadini per le presunte violazioni della Convenzione sui diritti dell’uomo.
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Battiato: scandali e menzogne, avanti così e lascio l’Italia
Franco Battiato si dichiara pronto a lasciare l’Italia, disgustato dai “rincoglioniti” in Parlamento, quelli al governo e quelli che fingono di fare opposizione. Lo afferma in un’intervista al “Fatto Quotidiano”, sull’onda del successo dell’ultimo singolo, “Inneres auge”, che Marco Travaglio definisce «una splendida invettiva che si avventa sugli scandali berlusconiani e sulla metà d’Italia che vi assiste indifferente e imbelle», scritta con parole definitive: “Uno dice: che male c’è a organizzare feste private con delle belle ragazze per allietare primari e servitori dello Stato? Non ci siamo capiti: e perché mai dovremmo pagare anche gli extra a dei rincoglioniti?”.
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Intercettazioni, Ingroia: chi ha paura della verità
Le intercettazioni sono decisive per la lotta alla mafia: senza di esse, le prove sarebbero spesso soltanto indiziarie, affidate alle sole rivelazioni dei pentiti. La mafia le teme, perché sa che proprio dalle intercettazioni sono nate le vittorie dell’antimafia, e non solo. Alcuni “misteri” italiani, tra cui l’assassinio del presidente dell’Eni, Enrico Mattei, potrebbero essere risolti grazie alla rilettura di registrazioni. Lo afferma da Palermo il procuratore aggiunto antimafia Antonio Ingroia, autore di un lungo intervento su “Il Fatto Quotidiano” che ricostruisce il ruolo strategico delle intercettazioni nella lotta al crimine in Italia.
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Minacce su Facebook, Travaglio: diritto all’idiozia
«Mi appello alla magistratura romana e al Ministro della Giustizia (ma credo non ce ne sia bisogno) affinché non facciano assolutamente nulla contro il gruppo ‘A morte Marco Travaglio’. Il diritto all’idiozia è sacro e va garantito a tutti». Con queste parole Marco Travaglio commenta il gruppo Facebook che si augura la sua morte. Diversa la reazione della politica che in questi giorni è insorta per le minacce al premier del gruppo “Uccidiamo Berlusconi”.
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Scudo fiscale approvato, troppe assenze nell’opposizione
Nei giorni scorsi sono stato criticato da molti lettori che hanno simpatie per il centrosinistra: ma come? Getti la croce sui nostri parlamentari? Ma perché criticate sempre il Pd? Ma siete davvero sicuri, voi cattivacci del Fatto, che se i parlamentari di opposizione fossero stati presenti il centrodestra sarebbe stato battuto? Bene, sono passati solo tre giorni da quella polemica e si è arrivati alla frittata.
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Scudo fiscale, evitare che la mafia ripulisca miliardi sporchi
Per valutare le possibili ricadute della prossima approvazione del nuovo scudo fiscale, può essere utile ricordare alcuni degli effetti negativi conseguenti all’entrata in vigore del precedente scudo: quello introdotto dal decreto legge 350/2001. In quell’occasione fu regolarizzata una somma globale di circa 73 miliardi di euro. A fronte di tale enorme massa di capitale, furono effettuate meno di trecento segnalazioni di operazioni sospette in tutt’Italia, di cui nessuna che riguardava la Sicilia. Grazie alle garanzie di anonimato accordate da quella legge, non fu possibile selezionare e intercettare il denaro sporco frutto di gravi delitti
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Travaglio-boom in edicola, il Fatto nel nome di Biagi
“Quella sporca dozzina”, per usare una (gradita) definzione dell’amico Carlo Freccero, ha fatto boom: il numero d’esordio de “Il fatto quotidiano”, il nuovo giornale di Marco Travaglio, il 23 settembre ha bruciato l’intera tiratura, centomila copie, in tutte le edicole. «Ce lo aspettavamo, non ci montiamo a testa ma intanto abbiamo raddoppiato la distribuzione: duecentomila», cui si aggiungono i trentamila abbonati-sostenitori, «cui va la nostra totale riconoscenza per un atto di fiducia anticipata, al buio» verso una nuova testata della quale gli stessi giornalisti sono anche gli editori, all’insegna della più totale indipendenza e senza l’aiuto di contributi pubblici.