Archivio del Tag ‘Nicolai Lilin’
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Venite a visitare il mare di gioia che non riuscite a vedere
E’ difficile raccontare il mare senza mai staccarsi da terra. Può succedere solo se il mare ce l’hai dentro di te, senza neppure saperlo: e allora i prati in fiore diventano fondali rigogliosi, i cieli scogliere ventose, i rami degli alberi trame intricate di corallo. E’ un mare di stagioni, quello dipinto dai ragazzi che dipingono sulla riva del grande fiume, proprio là dove il fiume si rassegna a salutare gli argini erbosi e ad entrare nella prigione di cemento della città. La città è Torino e la riva dei pittori coraggiosi, poeti del mare, si chiama Moncalieri: i ragazzi arrivano puntuali ogni mattina, si fanno compagnia, pranzano insieme. E poi, si mettono in ascolto: fanno silenzio, e lasciano scrosciare tutto il mare che hanno dentro. E’ un mare segreto, incontaminato. E loro lo dipingono, sfiorando un viaggio che i comuni mortali, semplificando, a volte chiamano con un nome misterioso: felicità.
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Guerra al potere: Fratelli del Bosco, i ribelli della Taiga
Se Rambo diventa Robin Hood, se il reduce addestrato a combattere come una macchina da guerra si mette al comando di una banda di ragazzi e li guida contro la corruzione degli sceriffi, allora la situazione diventa pericolosa per qualunque governo. Lo è doppiamente se tutto questo accade nei boschi della Siberia, una miniera d’oro che rifornisce di legname pregiato i ricchi di tutto il pianeta, e i ribelli diventano così forti da trasformarsi in una sfida all’autorità di Putin: non più cronaca ma leggenda dell’Oriente estremo dove codici d’onore e tecnologia, corruzione e guerriglia si inseguono tra i fusti di alberi secolari.
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Cose Nostre: legalità e buona politica, nel nome di Vassallo
Cose Nostre: denunciare l’illegalità e provare a scrivere un futuro diverso, a misura di territorio, seguendo l’esempio di Angelo Vassallo, il sindaco “virtuoso” di Pollica assassinato dalla camorra. Non è un appello, ma una diretta web: che venerdì 5 novembre accenderà i riflettori sull’Italia che resiste e combatte per un avvenire migliore. Un grande evento mediatico, in diretta a reti unificate, con ospiti di prima grandezza: magistrati antimafia, giornalisti, scrittori, comitati. Un concerto a più voci, organizzato dalla rete delle web-tv italiane col supporto dei maggiori media, tra cui il “Corriere della Sera”, “Il Sole 24 Ore”, “L’Unità” e “Il Fatto Quotidiano”, e la partecipazione di “Current Tv” e “RaiNews”. Tanti studi collegati, video e interviste: tutto via web, in tempo reale, dalla prima serata.
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Emergency e la fine del mondo: la guerra siamo noi
“Guerra è sempre”, ripete il greco Mordo Nahum tra le pagine de “La tregua”, dove Primo Levi prolunga il dolore di Auschwitz rilanciando nel vuoto della storia l’interrogativo più angoscioso, quello che s’è portato nelle ossa fino ai suoi giorni ultimi, tra la memoria sempre viva dei sommersi, uccisi senza un perché: non è che il lager sia davvero l’unica verità irriducibile, la rivelazione più estrema e feroce dell’autentica vocazione umana? Quello della vergogna è il sentimento che pervade tutta la drammatica riflessione del reduce: come è potuto accadere? E se i nazisti non erano mostri, ma uomini, di cosa è davvero capace l’uomo? “Guerra è sempre”, risponde Mordo Nahum: l’uomo è lupo, non agnello.
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Vauro a Torino: una risata vi seppellirà
Demolire il potere, con la ferocia di una risata. Irriverente, esplosivo, irriducibile. Il più cattivo di tutti: perché ce ne vuole, di cattiveria satirica, per fare la guerra ai super-cattivi veri, quelli al comando. La guerra di Vauro, il più glorioso combattente della nostra satira, da trent’anni è ormai una questione personale tra lui e l’establishment italiano, senza sconti per nessuno. Dal 1978, anno di fondazione de “Il Male”, capostipite dei migliori fogli da battaglia a colpi di vignette (Satyricon, Linus, Cuore), Vauro non ha mai smesso di graffiare: come fa ogni giovedì in prima serata ad “Annozero”, complice di Michele Santoro.
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Lilin: conosco l’orrore, per questo stimo Emergency
Desidero unirmi al messaggio di solidarietà per ciò che sta accadendo a Emergency in Afghanistan. Da ex militare conosco la situazione di guerra e so quanto è importante l’impegno di chi fa volontariato nei territori coinvolti da un conflitto armato. Da cittadino italiano sono orgoglioso che proprio dalla mia nazione sia partito il progetto Emergency, e sono contento che nel corso degli anni, grazie all’impegno profuso da parte dei volontari, Emergency si sia guadagnata la reputazione di un’organizzazione seria, importante per l’umanità, un’organizzazione che attraverso i suoi impegni porta valori democratici nei posti difficili, colpiti da guerre, crisi umanitarie, dittature.
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Lilin: vi regalo l’inferno che ho vissuto in Cecenia
«Non sono un eroe, e forse il mio dovere oggi è non fingere di esserlo stato». Nicolai Lilin, su “Repubblica”, spiega con sofferenza perché ha scritto “Caduta libera”, la sconvolgente confessione della sua esperienza di guerra, in Cecenia, dove ha combattuto per due anni come soldato di leva, tiratore scelto in un reparto speciale di paracadutisti: «Volevo far sentire l’orrore della guerra. Sei lì dentro al cento per cento, fai tutto quello che devi fare per sopravvivere e vai fino in fondo. E spesso, scendendo verso il fondo dell’anima, scopri che il fondo non c’è».
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Ombre sulle bombe di Mosca: chi ha armato i ceceni?
Gli attacchi kamikaze ceceni che hanno provocato 39 vittime nella metropolitana di Mosca il 29 marzo sono esplose all’indomani della firma, a Praga, del trattato “Start2” sul disarmo nucleare, definito «storico» dagli osservatori internazionali e siglato dai due presidenti, Barack Obama e Dmitrij Medvedev. Chi ha progettato l’assistenza dei terroristi ceceni in azione nella capitale russa, accusa Giulietto Chiesa, proviene «certamente» dagli stessi ambienti internazionali che l’11 Settembre, con l’attacco alle Torri, spinsero l’America (e il mondo) nel vicolo cieco della “guerra infinita”.
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Cecenia, la guerra spietata del soldato Lilin
Un libro spietato, che racconta una guerra spietata, senza prigionieri. Dopo il fortunato esordio col romanzo autobiografico “Educazione siberiana”, Nicolai Lilin trascina ora i suoi lettori nell’inferno della Cecenia, dove ha combattuto per due anni come soldato di leva, tiratore scelto in un reparto speciale di truppe d’assalto. Orrore e terrore, bombe e macelleria umana condotta senza testimoni scomodi, senza avere intorno giornalisti o telecamere. La guerra cecena come nessuno l’aveva mai raccontata: dall’interno, dal punto vista – micidiale come il mirino di un fucile di precisione – di chi l’ha sofferta giorno per giorno, infliggendo a sua volta sofferenze, prendendo la mira e sparando per uccidere.
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Libri, autori e musica: a Torino torna Real Book
Dopo aver debuttato nel corso della Fiera del Libro di Torino edizione 2009, Real Book, il format radiofonico di M2O che abbina reading di romanzi e mixaggi di brani musicali, viene riproposto giovedì 25 marzo al centro di animazione culturale Cascina Roccafranca in occasione dell’iniziativa denominata “Mira…libri”. Alla console anche stavolta il dj Roberto Molinaro che accompagnerà Nanni Venditti, voce narrante di cinque racconti, di cui sono autori Nicolai Lilin ed Emiliano Poddi. Appuntamento in via Rubino 45 a Torino intorno alle ore 19.30 per l’esibizione live di Molinaro & Co. impreziosita dal montaggio video di Mirko Rispoli.
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Nicolai Lilin da Barbareschi: mai detto di essere un criminale
«Non sono mai stato un criminale, non sono (più) un cecchino e non mi ritengo neppure uno scrittore: scrittori sono Tolstoj, Dostoevskij, Cechov, Bulgakov, Primo Levi». Così Nicolai Lilin in prima serata il 5 febbraio negli studi de La7, sotto i riflettori del rutilante circo televisivo di Luca Barbareschi, ha avuto modo di chiarire una volta per tutte la sua identità: «un ragazzo di 29 anni», reduce da un’adolescenza pericolosa vissuta in un ambiente dominato dalla criminalità sovietica, in Transnistria, e poi finito a fare la guerra in Cecenia. Ora è uno scrittore diretto e spontaneo, inevitabilmente autobiografico.
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Nicolai Lilin tatuatore in prima serata da Barbareschi su La7
Dopo la spigolosa performance alla “Chiambretti Night” il 26 gennaio, nella quale se l’è dovuta vedere col Pierino nazionale e il giornalista Paolo Bianchi del “Giornale”, che lo ha accusato apertamente di essersi inventato le storie di “Educazione siberiana” spacciandole per vere, Nicolai Lilin torna in televisione, stavolta in prima serata su La7, venerdì 5 febbraio, ospite di Luca Barbareschi e del suo nuovo programma “crossmediale”, che propone un approccio diretto e informale con ospiti decisamente straordinari, anche del calibro di Mike Tyson