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Saviano: la paura e il potere anarchico della parola
Com’è possibile che delle semplici parole possano mettere in crisi organizzazioni criminali potenti, capaci di contare su centinaia di uomini armati e su capitali forti? E come è possibile che uno scrittore, coi suoi libri, possa insidiare il potere di clan capaci di fatturare miliardi di euro l’anno e di dominare territori vastissimi? Risposta: è la parola, a mettere paura. Non lo scrittore in sé, né il suo libro. La parola, innanzitutto: «Quel che spaventa è che qualcuno possa d’improvviso avere la possibilità di capire come vanno le cose». Se poi lo scrittore si chiama Roberto Saviano, ecco che tutto si fa ancora più chiaro.
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Carlotto, video: svelare la mafia delle grandi opere
La Torino-Lione? E’ una follia. Una devastazione, un consumo inutile di territorio: va assolutamente impedita. La linea che c’è già è più che sufficiente, va solo rafforzata, e basta. Dietro le grandi opere c’è sempre la mafia. Questo secondo me bisogna assolutamente scoprirlo e svelarlo, perché di fatto lo sappiamo, ormai, che funziona in questo modo. La cosa più importante da svelare, da raccontare alla gente, è che le mafie non potrebbero agire impunemente su questo terreno se non avessero dei collegamenti ormai di fatto formali, continuativi, con ampi settori dell’imprenditoria, della finanza e della politica. Perché senza questo legame sarebbe impossibile portare avanti questo discorso criminoso.
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Addio casta, liberiamo la politica dal virus del denaro
Il denaro è il più potente infestante creato dall’uomo. Contagioso più della peste, corrosivo più dell’acido muriatico, devastante più della sifilide. Non esiste una modica quantità di denaro. Soldo chiama soldo. Il denaro in politica è il contrario della politica. Per osmosi la politica diventa denaro, i Comuni società per azioni, i partiti comitati di affari. L’obiezione più scontata è che per fare politica ci vogliono i soldi. Il famoso costo della politica. Chi vuole fare politica se la paghi, se vuole dei contributi li chieda ai cittadini. Se verrà eletto deve essere retribuito correttamente per la funzione sociale che svolgerà, se ha un impiego gli deve essere conservato.
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Carlotto: attenti alla Tav, l’ecomostro fa gola alla mafia
«Una follia, una devastazione del territorio: va assolutamente impedita». Massimo Carlotto, autore di tanti noir politici sulla corruzione del nord-est, interviene in valle di Susa contro l’alta velocità Torino-Lione, ospite del Valsusa Filmfest dopo Giorgio Diritti e Erri De Luca. E lancia un’accusa: «Attenti, dietro alle grandi opere c’è sempre la mafia. Non quella di Provenzano, che è la preistoria della mafia. Ma la mafia di oggi, che ha bisogno di investire i proventi delle sue attività illecite, col decisivo appoggio di settori del mondo imprenditoriale, finanziario e politico. Per i capitali mafiosi, i grandi appalti sono l’investimento più sicuro».
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Mafia e grandi opere, Carlotto in valle di Susa
La ragazza, Margherita, ha solo 25 anni. Lui la scopre già esanime in un lago di sangue, uccisa a coltellate. Corre dai carabinieri in cerca di aiuto, ma finisce in manette. Non è un giallo, o meglio: è il noir di tutta una vita, che diverrà un caso italiano e poi internazionale. Era il 1976 e lui aveva appena diciott’anni. Ne ha impiegati altrettanti, tra galera, latitanza e processi, per venirne fuori innocente. E’ la storia, purtroppo vera, di Massimo Carlotto: che dopo Erri De Luca e Giorgio Diritti incontrerà la popolazione della valle di Susa il 20 marzo, al Valsusa Filmfest.
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«Macché Talebani, la Nato vuole la nostra eroina»
Il distretto afghano riconquistato con l’operazione “Moshtarak” resterà il maggiore centro di produzione di oppio del paese, ora che è passato sotto il controllo Nato. Malgrado le iniziali rassicurazioni, le autorità locali consentiranno infatti ai contadini di continuare a coltivare i papaveri. «Governo e americani sono coinvolti nel business della droga: lo scopo dell’operazione era riprendere il controllo della principale zona di produzione di oppio del paese», accusa l’ex parlamentare democratica Malalai Joya, nota per il coraggio dimostrato nel denunciare i crimini e la corruzione dei governanti afghani protetti dall’Occidente.
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Rapporto: Cucchi pestato e poi lasciato morire
Stefano Cucchi è morto per disidratazione mentre era detenuto in ospedale, dopo aver rifiutato «almeno in parte», cure e cibo: non per capriccio, ma perché voleva parlare con un avvocato. Non c’è riuscito, e nessuno l’ha avvisato che stava rischiando la vita: ricoverato che pesava 52 chili, quattro giorni dopo era arrivato a 42. S’è spento nella notte fra il 21 e il 22 ottobre 2009, e quando gli hanno praticato la rianimazione aveva smesso di vivere da quasi tre ore. Medici e infermieri tentarono insomma di rianimare un cadavere.
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Gli eroi libertari di Kronstadt, traditi dai sovietici
Mercoledì 16 marzo 1921 cadeva Kronstadt. L’armata bolscevica comandata da Lev Trockij, superando il tratto di mare ghiacciato, entrava nella base navale facendo strage dei marinai e degli operai che erano insorti contro l’oppressione dei comunisti. Buffo. Nella marina venivano arruolati operai specializzati, tutti bolscevichi. I marinai di Kronstadt avevano dato il via alla rivoluzione di ottobre; dall’incrociatore Aurora era partito il primo colpo di cannone contro il Palazzo d’Inverno facendo cadere il governo Kerenckj.
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Vanzetti dal carcere: no alla violenza politica
Il gran male che il fascismo ha fatto, o ha rivelato, è la bassezza morale in cui siamo caduti dopo la guerra e la supereccitazione rivoluzionaria degli ultimi anni. Ci sono alcuni, tra coloro che vengono definiti rivoluzionari, che affermano che i fascisti ci insegnano come fare, ed hanno l’intenzione di ispirarsi ai metodi fascisti, esasperandoli. E’ il grosso pericolo, il pericolo di domani dopo che il fascismo sarà caduto, o per dissenso interno, o dopo un attacco esterno.
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Ferrero: referendum, per annullare le leggi-vergogna
«Mentre l’Italia affonda, il premier pensa solo a se stesso». Duecentomila persone in piazza del Popolo a Roma il 13 marzo per dire no al governo, puntando tutto sul test delle regionali, grande sondaggio anti-Berlusconi. Regole calpestate, leggi ad personam, giustizia, scuola, lavoro, nucleare, informazione. «E’ ora di cambiare l’agenda del paese», avverte dal palco il leader Pd, Pierluigi Bersani. E da Paolo Ferrero della Federazione della Sinistra arriva una proposta precisa per sancire la ritrovata unità del centrosinistra: nuovi referendum, per annullare tutte le «leggi vergogna» degli ultimi anni.
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Erri De Luca, video: Tav, politica e comitati d’affari
Qui c’è una popolazione che non vuol essere invasa da queste opere gigantesche e inutili. E quando c’è questa volontà popolare, questa unanimità realizzata con il concorso di tutte le persone, di tutte le componenti, non si possono imporre. L’epoca dei feudatari è finita, i sudditi non esistono più: qui ci sono cittadini. Qui è avvenuta questa ricomposizione, questa compattazione di una comunità. Che si batte per la propria indipendenza, oltre che per la propria salute. Quindi qui è avvenuto questo esempio: di comunità, di solidarietà e di unanimità. Qui è avvenuto. E questo è il motivo che mi fa dire che, qui, non passeranno. Non ce la faranno, a passare.
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YouCapital: i lettori finanziano inchieste e reportage
«Non credo più alla politica, autoritaria e ignorante, ma credo nelle persone, nei progetti e nella volontà di portarli avanti». Antonio Rossano, 25 anni di esperienza nel mondo dell’informazione, presenta in Italia la piattaforma “Youcapital”, giornalismo partecipativo, realizzato dall’associazione culturale Pulitzer: attraverso il web, sono gli stessi lettori e proporre gli argomenti per le inchieste, finanziando direttamente i giornalisti. Il modello, americano, è quello di “Spot.Us”, giunto a far pubblicare sul New York Times il famoso scoop sull’“isola di rifiuti” galleggiante sull’oceano.