Democrazia diretta: la chiave del benessere della Svizzera
La Svizzera è uno fra i paesi al mondo in cui si gode di maggiore benessere economico. Certamente questo livello di benessere è anche dovuto alle “ricadute” delle importanti attività bancarie nel paese, ma è anche vero che la Svizzera è un paese mediamente ben governato, che garantisce stabilità agli investitori. Il buon governo del paese è quindi una delle condizioni per cui, nonostante l’alto costo del lavoro, molti investitori da tutto il mondo si rivolgono a questo paese. Se la Svizzera non fosse ben governata, non sarebbe mai diventata il paese di riferimento per investitori e multinazionali. Il segreto del successo svizzero deve quindi essere cercato nei fattori che garantiscono a quel paese di avere mediamente delle buone leggi e dei buoni governanti. La prima chiave del successo sta nella democrazia diretta. Ovvero: il popolo svizzero è il primo organo legislativo, a livello federale, cantonale e comunale. Così come in Italia il Parlamento ha diritto di legiferare su qualsiasi materia, in Svizzera il popolo ha diritto di dire la sua su qualsiasi materia. Le proposte di legge referendarie possono essere di qualsiasi tipo: abrogazione totale o parziale di una legge esistente (consentita in Italia); un nuovo testo di legge (non consentito in Italia); su questioni fiscali (non consentito in Italia); recessione da una ratifica di un trattato internazionale (non consentita in Italia). Il popolo può opporsi legittimamente a qualsiasi atto governativo o amministrativo. Ad esempio si può opporre al permesso di costruire di un edificio concesso dall’ufficio tecnico del proprio Comune. Per presentare un quesito referendario è necessario raccogliere 50.000 firme nell’arco di 100 giorni. Avendo la Svizzera 8,4 milioni di abitanti, facendo una proporzione è come se in Italia si dovessero raccogliere 357.000 firme. In Svizzera, quindi, serve un numero minore di firme. Le firme possono essere raccolte da chiunque, su dei modelli messi a disposizione dalla Cancelleria Federale. Non è necessaria la validazione delle firme da parte di una persona abilitata, come invece avviene in Italia. Questo fatto facilita enormemente la raccolta di firme a sostegno di un quesito referendario. Naturalmente le firme raccolte vengono sottoposte a controllo di verifica di validità da parte della Cancelleria Federale, analogamente a quanto avviene in Italia da parte della Corte di Cassazione. La conseguenza di queste premesse è che in Svizzera si formano molti comitati, con e senza il supporto dei partiti, per promuovere quesiti referendari di ogni tipo, che nessun organismo pubblico ha il potere di impedire che vengano sottoposti a votazione, se il numero di firme valide necessario è stato raccolto e depositato. Il popolo svizzero viene chiamato a votare 3-4 volte l’anno. Il materiale informativo con le posizioni a favore o contro il quesito viene distribuito gratuitamente a tutti i cittadini. La televisione pubblica, senza influenze dei partiti, tratta a fondo i temi referendari, dando ampio spazio alle parti contrapposte, affinché ciascuno presenti le proprie ragioni agli elettori. Votare è facile: oltre al voto classico nei seggi elettorali, moltissimi svizzeri votano per corrispondenza. E’ allo studio anche la possibilità di votare tramite Internet, ma al momento non sono ancora stati trovati degli standard di sicurezza ritenuti sufficienti per evitare manipolazioni del voto da parte di hacker informatici. Non esiste un quorum da raggiungere che possa invalidare il voto: chi vuole votare, vota. Chi non vuole votare, accetta il responso delle votazioni.
Anche se il popolo svizzero si ritrova a votare 3-4 volte l’anno per dei referendum, la grandissima maggioranza dei provvedimenti legislativi viene comunque votata dal Parlamento ovvero tramite la democrazia rappresentativa, come avviene in tutti i paesi democratici. Tuttavia tutti i politici eletti devono “fare i conti” con il primo organo legislativo, ovvero con il popolo, il quale potrebbe votare in un referendum contro quanto deciso in Parlamento. In sostanza: un politico eletto svizzero ci pensa 1000 volte prima di votare a favore di un provvedimento legislativo che sa che non sarebbe accettato dal popolo. Nel caso in cui si arrivasse ad una bocciatura referendaria del provvedimento (cosa storicamente avvenuta centinaia di volte) la fine della carriera di quel politico sarebbe cosa certa e senza appello. L’esistenza di un robusto sistema di democrazia diretta, quindi, incentiva la produzione di provvedimenti legislativi il più possibili vicini al volere del popolo. Questo non significa che il popolo non si possa sbagliare, ma significa che è il popolo a decidere. Nei casi storici in cui il popolo si rese conto di essersi sbagliato, ritornarono a votare e il referendum consentì di modificare il precedente provvedimento legislativo. Siccome la prima preoccupazione dei parlamentari eletti è quella di ascoltare le richieste del popolo, le richieste del partito di appartenenza cadono in secondo piano.
Naturalmente esiste una “coerenza ideologica” con le posizioni del partito di appartenenza, ma non è mai tale da diventare una “disciplina di partito”, in quanto i deputati sono liberi e si sentono responsabili delle proprie scelte innanzitutto di fronte agli elettori. Questa “debolezza” dei partiti ha creato nel tempo una “consuetudine” all’interno del Parlamento. Il Consiglio Federale, ovvero il governo della Confederazione, non è mai l’espressione di una maggioranza politica “blindata”. I 7 membri del Consiglio Federale (i ministri) vengono nominati applicando una sorta di “manuale Cencelli” in modo da rappresentare le principali forze politiche. Tutti i consiglieri federali raccolgono la fiducia della maggioranza del Parlamento. Di conseguenza, se un partito “di destra” intende proporre un suo esponente come membro del governo, proporrà una personalità stimata per le sue competenze e capace di dialogare con “la sinistra”. E viceversa. Il Consiglio Federale che viene a formarsi, quindi, è un “governo debole”, in quanto è chiamato a dare attuazione ai provvedimenti legislativi presi dal popolo (tramite referendum) e dal Parlamento. Non esiste il concetto di “governabilità”. Il governo esegue la volontà del Parlamento, il quale vota le leggi formando maggioranze variabili, caso per caso.
Pochi di voi sapranno che l’attuale presidente del Consiglio Federale svizzero si chiama Alain Berset. I nomi non sono importanti. Importanti sono le competenze dei ministri e la loro capacità di saper rappresentare non una parte politica, ma l’intero Parlamento e l’intero popolo svizzero. L’alternanza di governo tanto evocata in Italia come una “conquista di democrazia” in realtà porta una forte instabilità del sistema, in quanto ogni 5 anni sono possibili dei drastici cambiamenti nelle politiche economiche. In Svizzera, invece, i cambiamenti di fondo avvengono molto lentamente, in quanto nessuna “maggioranza di governo” può imporsi sulla minoranza. Questa stabilità politica è la condizione fondamentale affinché imprese multinazionali ed investitori finanziari scelgano di insediarsi nel paese, potendo fare una programmazione a medio-lungo termine delle loro attività. Le stesse condizioni di stabilità politica favoriscono la crescita delle piccole e medie imprese, che sono certe di non doversi attendere improvvise e spiacevoli sorprese da parte del governo del paese.
Non è tutto rose e fiori. Anche nel sistema svizzero esistono delle zone grigie. Prima di tutto le leggi non prevedono che i partiti dichiarino la provenienza dei propri finanziamenti. La conseguenza è che ci sono alcuni partiti, in particolari quelli “borghesi”, che dispongono di ingenti capitali per fare propaganda più di altri partiti, sia per le elezioni politiche, sia nelle campagne referendarie. Il consenso ottenuto viene utilizzato per votare dei provvedimenti legislativi in favore delle principali lobbies del paese: le banche, le assicurazioni (specie del settore sanitario), le multinazionali. In occasione delle votazioni referendarie, coloro che dispongono di più capitali hanno la possibilità di condizionare maggiormente la popolazione puntando su ragioni “di pancia” e utilizzando al meglio le moderne tecniche del consenso. Un’idea latente e persistente nei mass media italiani è che l’esercizio della democrazia sia “un costo” per il paese. Sarebbe un costo in quanto il popolo non sa decidere, mentre i politici e i “tecnici” (alla Mario Monti o alla Carlo Cottarelli, per intenderci) sanno decidere molto meglio del popolo su cosa sia bene per gli italiani. Le stesse votazioni sono ritenute “un costo” che sarebbe meglio evitare al paese, magari “per ridurre il debito pubblico”. Ma chiediamoci: quanto ci costa “non votare” in termini di decisioni politiche prese negli interessi di poteri privati e ai danni del popolo italiano? Gli svizzeri, proprio votando con frequenza e senza impedimenti (come invece avviene in Italia), ottengono una migliore qualità delle leggi e dell’azione di governo. Oggi la Svizzera ha un tasso di disoccupazione al 2,4%. Possiamo concludere dicendo che gli investimenti in democrazia diretta hanno portato dei buoni frutti.
(Davide Gionco, “La democrazia diretta e il successo economico della Svizzera”, dal blog “Attivismo.info” del 20 luglio 2018).
In Svizzera gli ameni omuncoli con lo scodellino in testa , il naso adunco e la barbetta caprina, hanno la loro slot machine prediletta , tutto ( o quasi ) l’illecito usurato ( non nel senso di logoro ) transita da qui ; logico che devono concedere qualcosa in termini di tranquillità sociale agli abitanti.
A parte questo insignificante dettaglio credo che la teoria del “piccolo è bello” sia la più consona al bipede “intelligente” che popola il pianeta … ebbene si , confesso , sono nostalgico dell’Italia Rinascimentale dei comuni , poi dei ducati , dei campanili , dell’”ognuno a casa propria” , amici con tutti , bisboccia con tutti , ma poi tu a casa tua e io a casa mia , si vive meglio tutti.
Scherzi a parte , è logico che se l’usurocrazia planetaria promuove il miscuglio generalizzato e la globalizzazione per il proprio scopo , il contrappeso può venire solo da economie locali che possono autogestirsi e confrontarsi in una competizione “sana” ma in piena autonomia.
Non a caso chi tenta di uscire dal cappio usuraio opta per moneta locale in un circuito solidale … gocce insignificante in un mare ormai privo di ossigeno.
A mio avviso il sistema svizzero è uno dei tanti modi espressivi elettorali, vedo più funzionale e svelto il mio, logicamente, modello che ho proposto ormai alcuni lustri fa.
io vedrei bene un meteorite, altro che svisseri
Switzerland, not only one of the world’s biggest financial centres but also one of the world’s largest tax havens, Switzerland takes first place on the 2018 Financial Secrecy Index, same thing for the last past years.
http://www.tackletaxhavens.com/the-problems/switzerland/
In breve, l’abito non fa il monaco, detto in altro modo è come il caso di quando si conosce una bella donna ben vestita, magari si crede che a tale bellezza esteriore corrisponda anche chissà quale bellezza interiore ma poi scavando si scoprono tutte le miserie umane del mondo femminile addirittura in dimensioni spropositate, insomma, non esiste la donna perfetta: bella, onesta e ricca, e così pure non esiste il paese perfetto: democratico, bello, onesto e ricco, c’è sempre un trucco o un inghippo.
A proposito di cose chiare e comprensibili a tutti. Alle 20:00 su radio 24 parlano d “buoni pasto”. Che non vengono pagati. Intervistano la Giulia Bongiorno. E Noi proponiamo l’uovo di colombo o nodo gordiano: perché stampare dei pezzi di carta si presume del vaore di € 10,00 ed allungare la filiera dei “ladri” quando la massima semplificazione è DARE € 10,00 in contanti al posto dei buoni pasto il cui valore poi alcune aziende come la Conad riducono del 50 per cento? Bongirono: sei la Ministra della semplificazione: Dunque SEMPLIFICA: Questo mi pare faccia perfetto “pendant” con la svizzera democrazia diretta. Sapendone il difetto, si può OTTIMIZZARE. Isn’t it ?
Stanno premendo per far il più velocemente possibile il “Reddito di Cittadinanza ”
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/08/02/di-maio-pronta-proposta-di-legge-sul-reddito-di-cittadinanza-e-studiamo-copertura-totale-dei-costi-degli-asili-nido/4534143/
altro: La Flat Tax dopo il periodo caldo autunnale (con scadenze particolari )..si farà: Tria ha detto che non sta mettendo il freno ma sta solo valutando “quando realizzarla ” senza andare troppo in conflitto con le prossime scadenze importanti: ma si farà.
Claudio Borghi ha detto che pensare che non facciano la Flat Tax è assurdo: è il primo punto della campagna elettorale e tutto il Nord industriale ha votato per realizzare proprio la Flat Tax …ed ha detto che costi quel che costi si farà e che ci stanno lavorando duro …ma si farà.
Anzi ha aggiunto: se ci presentiamo alle prossime elezioni (salvo non succeda qualcosa e cada il governo ) senza aver fatto la Flat Tax …gli elettori (soprattutto del nord ) ci volterebbero tutti le spalle…non avremo manco il coraggio di far campagna elettorale.
La Flat Tax è il motivo per cui tutto il nord ha votato Lega .
Non sono molto convinto dell’opinione sopramenzionata Svizzera.
Svizzera vuol dire poteri forti, essa sta in piedi non tanto per la democrazia diretta ma per il fatto che non siamo innanzitutto nell’euro poi nell’Ue.
La democrazia diretta e la costituzione Svizzera negli ultimi anni sono stati calpestati dalla sua classe dirigente moltissime volte per il fatto che la politica federale ci vorrebbe nell’Ue e appunto anche nell’Euro e non è mai in linea con i voleri popolari e le sue tradizioni.
I partiti di sinistra sono assieme a quelli di centro i fautori di un servilismo nei confronti dell’Ue viscerale e ci si chiede che opinione hanno della crisi sistemica che vive l’occidente da alcuni anni.
Poi c’è la popolazione che nulla sa della crisi sistemica! Essa vive come in un mondo di favola sopra le righe con un tenore di vita elevatissimo come se dovessero vivere altri cento anni.
Malgrado il fatto che l’occidente è ormai alla sua fine !!
“In occasione delle votazioni referendarie, coloro che dispongono di più capitali hanno la possibilità di condizionare maggiormente la popolazione puntando su ragioni “di pancia” e utilizzando al meglio le moderne tecniche del consenso. ” sicuramente è come dite ma a noi sfugge che il Popolo elvetico è un decisore regolare. Nel senso che, come avete accennato anche voi, pratica le decidono condivise con regolarità. Questo fa sì che sia un buon decisore e che poco si lascia incantare da sirene ammalianti. Ci sono esempi a riguardo come la voglia di Olimpiadi invernali che ha spinto gli amministratori di un cantone a fare un libretto informativo palesemente a favore dell’evento. Ebbene il Popolo bocciò la proposta e niente olimpiadi invernali.
Già, proprio il libretto informativo rimane la principale fonte di informazioni a dispetto delle disponibilità da schierare.
si va be continuate pure a guardare solo le facciate
ogni tanto sarebbe meglio andare a vedere anche cosa c’è dietro
Nell’articolo trovo “la fine della carriera di quel politico sarebbe cosa certa e senza appello” ma credo sia solo un’opinione per nulla suffragata da fatti e dati. Circa il 50% dei referenda viene respinto e io non ho contezza di fine carriera di politici per aver perso un referendum. Quello del dicembre ‘92 ha fatto storia ma il problema degli eletti non è stato quello di doversi dimettee che magari qualcuno avrebbe anche voluto provarci, ma di sobbarcarsi quella mole di lavoro che ne è scaturita dopo dovendo lavorare per accordi bilaterali.
Le strade, i prati puliti e ben tenuti, quell ‘aria da primi della classe…se.. tutto perfetto…
Ma prima dicano da dove arrivano e come sono stati fatti i soldi che hanno nelle loro banche…
Ne uscirebbero delle belle… a partire dai soldi del nazismo…
Consideriamo anche alcuni dettagli che a voi tutti sfuggono. Qui da noi in Svizzera i dibattiti televisivi riguardanti i reali problemi sono filtrati da veri e propri “spin doctors” che impediscono il nascere di veri movimenti di protesta al sistema e perciò la popolazione attualmente è lontana anni luce dai veri mali che affliggono il mondo occidentale, non li immaginano neanche più lontanamente cosa ci sia dietro a tale politica, E come se vivessero in un mondo astratto rispetto al crollo imminente.
Se si pensa all’attacco frontale che le fiere tradizioni elvetiche subiscono dai partiti di sinistra e di centro e una cosa che fa rabbrividire anche un morto e attualmente i veri nemici della Svizzera sono i partiti di sinistra e di centro perché sono Atlantisti, mentre la destra non hanno capito un cavolo della reale situazione perciò sono molto deboli politicamente.
parte questo insignificante dettaglio credo che la teoria del “piccolo è bello” sia la più consona al bipede “intelligente” che popola il pianeta … ebbene si , confesso , sono nostalgico dell’Italia Rinascimentale dei comuni , poi dei ducati , dei campanili , dell’”ognuno a casa propria” , amici con tutti , bisboccia con tutti , ma poi tu a casa tua e io a casa mia , si vive meglio tutti. (Wubbììì )
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beh…non è proprio esattamente così ..manca “qualcosina ” …e cioè —–>> erano permanente in guerra uno con l’altro..non mi risulta fosse il sistema delle autonomie nella pax reciproca. Esattamente il contrario. Sempre in rivalità , contese , lotte , guerre territoriali e commerciali. Dicesi : amici con tutti……….alla Wubbiii
Guarda guarda chi si vede in questi lidi!!!!
purtroppo lo sgender con la falce continua a ignorarmi e mentre aspetto i suoi comodi, ogni tanto approdo da qualche parte
ciao
Rilevo che sei il solito ottimista.
La perfezione non è di questo mondo.
diciamo pessimista speranzoso
Ma nel caso della Svizzera l’articolo lo faceva credere e invece dati alla mano non è vero per niente.
Poi certo c’è chi si sposa una donna bella, piacente e ricca pur sapendo che i soldi della sua famiglia sono di provenienza moilto dubbia così come c’è chi farebbe carte false pur di andare a vivere in Svizzera fottendosene del fatto che il sistema finanziario svizzero è basata su una sorta di frode fiscale legalizzata a livello planetario con anche ingenti assets di provenienza molto dubbia, insomma, l’esteriorità vince sulla interiorità, il bello del pensiero neoliberista il cui vivaio intellettuale più importante si trovava guarda caso in Svizzera.
Mont Pélerin, il vivaio degli oligarchi che ci stanno uccidendo
https://www.libreidee.org/2015/08/mont-pelerin-il-vivaio-degli-oligarchi-che-ci-stanno-uccidendo/
io eliminerei i pasti
il digiuno allunga la vita o la speranza di vita tanto fa lo stesso
gente in forma e soldi risparmiati insomma
vado bene come semplificatore?
Ma tu hai vissuto quei periodi? O ti affidi ai libri di storia e ai racconti di avventura?
e tu a quale libri ti affidi ? …per affermare con sicurezza che vivevano in pace ???…quindi cio che non si è vissuto direttamente è tutto suscettibile di essere falso ..quindi l’unica verità è qualla che ha ciascuno di noi passa in testa al momento.
Quando le ricerche storiche , i documenti tramandati di quel tempo, etc etc risultano e si intrecciano si arriva ad un grado di verità abbastanza accettabile.
Ma che ragionamenti .
Domanda : e a te che vivevano in pace (un cavolo…) quale “verità ” certa te la ha assicurata….???
ma dai che non si può ragionare in quel modo………(e vero che sovente la storia è falsata o distorta ..ma sino ad un certo punto: ci son tracce storiche nella ricostruzione del percorso storico che portano a certe conclusioni: in primis le opere letterarie originali del tempo ..e tante altre cose…
buone vacanze.
Con quel metodo: chiunque può dire tutto e negare tutto. La ricerca della “verità ” storica non funziona in quel modo……e nelle grosse linee generali la metodologica con criterio e metodo scentifico per risalire alle vicende storiche usate dagli studiosi danno un grado di più che sufficiente valida attendibilità (intreccio, dei reperti , della storia tramandata , degli scritti e opere del tempo …ove degli avvenimenti c’è sempre traccia nella narrazione.. )
no sbagli..
ha fonti sicure e certe…gli astri, i pianeti e le loro interposizioni (che parlano chiaro sulle vicende passate, presenti e future ), e poi il tutto nell’ottica della Matrix della Matrix. Poi abbraccia pure gli alberi.
è un tipo sveglio non credere…………;-))
@ ABC – DEF
Hai ragione , ho esagerato , senza scomodare i documenti storici ( attendibili per quello che dice il documento ma , ad esempio , i documenti storici per chi esaminerà il periodo attuale parleranno di una superpotenza portatrice di valori nobili , come democrazia , libertà o cose simili , che ha avuto la magnanimità di estendere anche ad altri paesi il suo modello , mentre invece sappiamo benissimo che non è così) , basta vedere a come ancora ai giorni nostri rimanga l’eredità di quel periodo di rivalità accesa fra vicini , che siano borghi o provincie …
D’altra parte è questa caratteristica che distingue il popolo italico , che in periodi di splendore si è trasformata nell’esplosione del genio creativo in tutte le forme di arte e ingegneria ma che in periodi bui è stata il tallone d’Achille su cui le potenze straniere hanno puntato per dominarci .
Buone vacanze
The TruthSeeker quali sarebbero i dati alla mano?
A me non sembra affatto che l’articolo dipinga la perfezione. Mi sembra chiaro che metta in relazione il fatto che un Paese privo di risorse naturali e fino agli inizi del novecento considerato poverissimo, sia oggi attrattivo per la ricchezza anche grazie agli strumenti di Democrazia Diretta.
Vede, il Popolo Svizzero può decidere se aumentare o no la paga degli eletti (da noi ci fanno la commissione Giovannini e fiumi di trasmissioni dove tutti si indignano ma non cambia mai nulla), se acquistare o no gli aerei caccia che le forze armate vorrebbero da loro Gripen da noiF35), se costruire o meno una galleria (da loro San Gottardo da noi Val di Susa), noi possiamo lamentarci, protestare,fare manifestazioni e cercare di far pressione sui rappresentanti. Questo cerca di descrivere l’articolo. Lei che ne pensa? Crede sia preferibile avere strumenti per decidere o per protestare?
c’è chi crede fermamente nel potere delle crocette sulle schede
da questa convinzione ne deducono che molte ics siano più potenti di poche o nessuna
contenti loro..
Eppure proprio grazie alla Democrazia Diretta nel 1992 la Svizzera non entrò nello Spazio Economico Europeo e obbligò gli eletti a un surplus di lavoro per prendere accordi bilaterali.
https://www.bk.admin.ch/dam/bk/it/dokumente/Abstimmungsbuechlein/erlaeuterungen_desbundesrates06121992.pdf.download.pdf/spiegazioni_del_consigliofederale06121992.pdf
Deckchair, i dati alla mano li ho già segnalati chiaramente nel mio primo post e se l’elaborazione del “Financial Secrecy Index” e le relative classifiche annuali che vedono la Svizzera spesso spiccare come N 1 sono per lei solo delle cialtronate plateali, lo pensi pure, è un suo modo di pensare, non il mio, e non mi interessa affatto fare cambiare opinione a gente con quel modo di pensare che è anni luce dal mio.
Per altri eventuali lettori che potrebbero essere interessati a conoscere l’elaborazione del “Financial Secrecy Index” e le relative classifiche annuali:
https://www.financialsecrecyindex.com/
E vero pero va detto che si tratta di una nazione guidata dai poteri forti e la gente non se ne rende conto di questo binomio e la colpa sta nel lavoro che paradossalmente hanno ancora! Un lavoro ben retribuito garante di un certo tipo di tenore di vita ma che nessuno in Svizzera e penso anche in altri paesi non si rende conto che l’occidente combatte delle guerre per mantenere alto questo tenore di vita.
La Svizzera che non è ancora stata agguantata per bene dalla crisi dell’occidente per motivi che ho già detto, ha delle tradizioni fiere come la milizia armata che rischia di scomparire e ha una popolazione dove ha riposto le cose importanti della vita solo nel lavoro servile capitalistico e nel sociale, tutto il,resto e zero non hanno più nemmeno il carattere guerriero di un tempo, referendum o democrazia diretta che sia…il giorno che il sistema crolla (perché oramai siamo al capolinea delle cose ) per una nazione dal benessere alto come la Svizzera sarà un brutto risveglio e ho più l’impressione che sarà come lanciare un sasso in un formicaio!
The TruthSeeker mi perdoni. Non avevo capito. Sono stato superficiale. Pensavo parlasse di dati interni della Svizzera. Rileggendo la sua metafora credo di aver capito. Condivido che da certi affari bene sarebbe starne alla larga. Ciò detto lei ha idea di quanto incida nel PIL? Quanta percentuale di occupati nelle banche ci siano? La Svizzera non è solo banche e i soldi delle Banche non sono degli svizzeri. Rimangono dell banche. In questo la metafora non calza più. Un po’ come dire che se il generale Stroessner era tra le persone più ricche del pianeta, non automaticamente i paraguensi erano dei benestanti.
Spero di aver chiarito. L’articolo pone in relazione il successo elvetico con la Democrazia Diretta e le banche che sicuramente sono un punto importante non spiegano tutto. Io sostengo la posizione dell’articolo e nemmeno a me interessa far cambiare opinione alla gente e io non ho detto che sono cialtronate i suoi argomenti.
Vede, proprio la Democrazia Diretta esalta la possibilità di un confronto perché chi decide vuol capire e fa domande. Chi risponde se riesce a farlo in maniera esaustiva chiara e semplice ha più possibilità di convincere.
Mi interessa esaminare la sua proposta. Ciò detto quella svizzera ha il pregio non di essere una proposta ma una pratica consolidata e duratura.
in linea di massima la penso come te
Deckchair, se lei non capisce o non vuole capire la centralità assolutamente strategica del sistema bancario finanziaro offshore, in cui comunque la Svizzera ha un ruolo da protagonista mondiale, per l’implementazione della globalizzazione a favore delle elites occidentali e a scapito dei popoli europei e dei paesi in via di sviluppo e allora siamo alle solite:
lo pensi pure, è un suo modo di pensare, non il mio, e non mi interessa affatto fare cambiare opinione a gente con quel modo di pensare che è anni luce dal mio.
Per altri eventuali lettori che potrebbero essere interessati a conoscere l’importanza fondamentale dei centri finanziari offshore nella globalizzazione, qui una sintesi un pò datata ma la sostanza del discorso rimane quella.
“THE ROLE OF OFFSHORE FINANCIAL CENTRES IN GLOBALIZATION”
https://www.taxjustice.net/cms/upload/pdf/WP03-02.pdf
fosse solo quello……..il loro benessere e la loro “alta civiltà” è alimentata dal sangue e la sofferenza di tutto il pianeta. I soldi di tutte le peggiori nefandezze di questa terra son finiti e finiscono là . Se a questo si aggiunge che per convenzione internazionale la Svizzera è tenuta neutra da guerre..grazie al cavolo: cosi prosperano tutti.
La Svizzera non può essere menzionata a “modello ” perché è un caso a parte in tutto e per tutto.
Dietro molto del loro benessere ed efficienza ci sta il frutto dell’orrore. Come un sepolcro imbiancato..ordinato e lindo in apparenza e contenente il putridume cadaverico dentro.
Non hanno vissuto il travaglio degli altri Paesi. E non fa testo. Non son pari le condizioni: è un eccezione in tutto.
Va bene pero non fate sempre lo sbaglio di vedere la Svizzera solo dal punto di riferimento delle grandi banche d’investimento o delle multinazionali, tipico di chi sta fuori dalla Svizzera.
Il problema va inquadrato a livello della popolazione normale che lavora. La gente da noi in Svizzera lavora molto ed’e inserita in un contesto abitudinario di regole e regolamenti che influenzano il mondo lavorativo e non, in un modo opprimente ma che al tempo stesso la gente in un certo qual modo “crede”. La vita della gente comune è estranea alle attività della finanza come viene intesa da che sta fuori, la gente non è foraggiata da questo sistema e la politica federale che è sempre più succube dei finanzieri e qui la fetta della popolazione che realmente ha capito questo è una minima percentuale purtroppo. Tanto è che tutta l’economia è diventata finanza questa è la trappola mortale che il mondo deve impedire quanto prima e non solo in Svizzera.
Il problema in Svizzera sta nel fatto che la gente deve cominciare ha distinguere alcune cose basilari della loro vita vale a dire prima la loro vita poi il lavoro di società per alimentare la tossicità del sistema in qui viviamo.
Concludo dicendo a voi tutti che il sistema Svizzera è un mondo che non fa sconti a nessuno è una società dove la vita è cara e se non sei occupato con un lavoro sicuro sei un escluso, solo che il lavoro sicuro è un ricordo lontano anche in Svizzera ed’è tutta colpa dell’alta finanza che fa l’interesse di quei potentati che già tutti voi conoscete.
TheTruthSeeker, a dispetto di quanto scrive non credo siamo così distanti per quanto riguarda la finanza.
Bravo a setacciare ma anche a evitare di rispondere. Ci sono sopra 4 domande alle quali lei non ha risposto. Giustamente fa quello che ritiene più opportuno e chi ci legge, se c’è chi ci legge ma potenzialmente c’è, ne trae le sue conclusioni.
Le confermo che anch’io come lei non ho alcuna velleità di far cambiare idea a chicchessia. Le dirò di più, ho bisogno di chi non la pensa come e che sappia argomentare con logica e ragionevolezza, motivo per il quale continuo a risponderle.
Oltre ad informarsi e a informare, Lei ha un’idea di come intervenire in questo meccanismo? Lei conosce questa iniziativa? https://it.businessinsider.com/un-referendum-in-svizzera-potrebbe-cambiare-il-volto-del-sistema-bancario-mondiale/
Deckchair, io invece confermo che siamo molto distanti per quanto riguarda la finanza, questi sono gli ulteriori motivi.
Swiss National Bank: la banca centrale svizzera è diventata l’hedge fund numero uno al mondo
http://www.finanza.com/Finanza/Notizie_Mondo/Altri_paesi_Europa/notizia/Swiss_National_Bank_la_banca_centrale_svizzera_e_diventata_-482941
Considerando anche il fatto che la Svizzera è uno dei centri nevralgici a livello mondiale per gli hedge funds, hegde funds che sono l’essenza della finanza speculativa e veicolo finanziario ideale per convogliare capitali di dubbia provenienza vista la deregolamentazione particolare di cui gode quel settore, e allora pensare che un referendum popolare in Svizzera possa spazzare via i “Masters of The Universe” della finanza residenti in Svizzera si può commentare in un solo modo:
beata ingenuità!
No mi scusi, dimenticavo che voi svizzeri vi sentite una razza superiore rispetto ai popoli del Sud Europa come ad esempio gli italiani e quindi ogni vostro desiderio diventerà realtà, e quindi auguri e tante belle cose.
NB nel mio prossimo post finale le indicherò un ultimo articolo che spiega tante cose sul perché al momento il sistema finanziario svizzero è irriformabile.
Deckchair, l’ultimo articolo che spiega tante cose sul perché al momento il sistema finanziario svizzero è irriformabile.
http://www.financialsecrecyindex.com/PDF/Switzerland.pdf
Ora, visto e considerato che le distanze rimangano, anzi si sono ampliate, proseguire la discussione è del tutto inutile, già lo avevo detto in precedenza e ora ne ho avuto la piena conferma.
TheTruthSeeker grazie molte delle nuove informazioni che ha condiviso. Le confermo che se si potesse fare una votazione qui in Italia su uno specifico tema come le società offshore, il mio voto sarebbe come il suo.
Se le ho dato l’impressione che io sia svizzero sappia che non lo sono affatto, né mi interessa andarci né tantomeno diventarlo. Sono semplicemente curioso circa gli strumenti di Democrazia Diretta che loro utilizzano. Non ho idea di quale sia il suo modello di Stato tra quelli esistenti. Gli strumenti che sono esperiti là potrebbero essere utilizzati anche altrove. Io e lei ci scriviamo con strumenti che non molti lustri or sono nemmeno esistevano. Sicuramente li utilizziamo in maniera diversa. Lei a quanto capisco è un esperto nel cercare, io arrivo da un telefono Brondi. Lo stesso accadrebbe se avessimo le iniziative e i referenda obbligatori e facoltativi degli elvetici. Li useremmo in maniera specifica e certamente anche diversa da loro.
Mi farebbe piacere la sua risposta a queste due domande:
Crede sia preferibile avere strumenti per decidere o per protestare?
Oltre a informarsi e a informare, lei ha un’idea di come intervenire nell’agenda politica?
Mi farebbe piacere la sua risposta proprio perché ho bisogno di chi non la pensa come me.
Deckchair, per ora non ho tempo per rispondere, in estrema sintesi tre punti fondamentali.
Primo. Revisone dell’art. 75 della Costituzione nella parte che vieta i referendum in materia di Trattati Internazionali.
Questo per recuperare la sovranità militare e monetaria. C’è un piccolo problema però, piccolo si fa per dire, che l’Italia ha perso la seconda guerra mondiale, clausole segrete di lunghissima sottomissione firmate alla resa…, e l’appartenenza alla Nato è ancora un dogma per molti politici… e un altro problema è che per riformare un articolo della Costituzione italiana ci vogliono almeno due terzi dei voti sia alla Camera che al Senato e sulle materie di recupero sovranità militare e monetaria quei numeri al momento sono utopici visto l’attuale panorama politico italiano.
Secondo. Profonda e molto efficace riforma di tutto il sistema dei media mainstream, TV, giornali, radio, la cosa però è molto difficile, non impossibile, perchè attualmente il sistema dei media mainstream non è altro che un sistema di propaganda continua pro Nato, pro USA, pro UE, pro Euro, insomma, un regime orwelliano vero e proprio.
Ne ho parlato qui:
https://www.libreidee.org/2018/08/gentiloni-gonfia-lo-spread-per-mentire-sul-governo-conte/
Terzo. Un popolo è definito da quattro elementi fondamentali: confini territoriali in cui vive, lingua comune, religione maggiormente praticata comune, razza.
Quindi per scongiurare il pericolo che nel medio e lungo termine il popolo italiano diventi minoranza in Italia a causa dell’immigrazione fuori controllo sponsorizzata dalla UE e allora fare tutto il necessario e il possibile affinché la gestione dell’immigrazione in Italia avvenga in modo molto efficace e rigoroso secondo il modello vincente adottato in Australia e rimpatri forzati celeri ad ogni costo per tutti gli immigrati irregolari che non sono veri rifugiati ovvero quasi tutti, più espulsione immediata per gli immigrati regolari che si macchiano di delliti di media e grave entità ( esempio, se con dei pugni spacchi la faccia a un poliziotto sei espulso immediatamente a vita dall’Italia a calci nel culo ), insomma, a mali estremi, estremi rimedi con estremo rigore.
Per trovare articolo, scrivere queste parole:
immigrazione modello australiano analisi difesa
TheTruthSeeker “Al momento il sistema finanziario svizzero è irriformabile” scrive sopra. Se è così, e no ho dubbi sia così, vale lo stesso per il sistema politico italiano. La ringrazio per le informazioni e, forse per una serie di altri eventi della mia vita, ne esco tristemente rassegnato. Grazie ancora dello scambio.
Deckchair, ma si figuri, se si chiedono le cose con tatto e gentilezza come ha fatto lei e allora si risponde con tranquillità senza fare nessuna polemica anche se la si pensa in modo diverso.
Comunque in finale, un conto è dire che sono al momento irriformabili, un altro conto molto diverso è sostenere come tanti pessimisti cronici che sono irriformabili a priori per definizione, cosa che non risponde affatto alla realtà della storia economica, politica e sociale del genere umano.
Un’ultima nota, a proposito del punto due che le avevo indicato da cui dipende buona parte della irriformabilità del momento dei due sistemi, breve ma tremendamente significativa citazione di Udo Ulkfotte:
http://www.thetruthseeker.co.uk/wordpress/wp-content/uploads/2016/07/Udo-Alfkotte-quote.jpg
NB per trovare articolo, scrivere queste parole:
English Translation of Udo Ulfkotte’s “Bought Journalists” Suppressed? The Truth Seeker