Archivio del Tag ‘mafia’
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Sputtanare l’Italia: un Grillo Mannaro a Londra
Nel 2010, per la prima volta nella mia vita ho fatto un tour all’estero con lo spettacolo “Incredible Italy”, un avviso ai naviganti sulla capacità di contagio, nel bene e nel male, dell’Italia. Ultimamente soprattutto nel male. Siamo un Paese straordinario che ha esportato il fascismo, le banche, la mafia. Noi ci siamo abituati, abbiamo anticorpi millenari, ma gli altri sono indifesi. Come i pellerossa con il vaiolo, i maya con il morbillo. Il virus si può sviluppare in malattie spaventose: il nazismo, i crack del 1929 e del 2008, Al Capone e Cosa Nostra.
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Legalità e informazione: al voto l’emergenza-Italia
Più legalità e più informazione, perché sono sempre i più deboli a pagare il prezzo della corruzione e di un’informazione non libera. Queste le due maggiori emergenze nell’Italia alle prese con la crisi, ora di fronte al test di elezioni regionali incattivite da una campagna elettorale avvelenata, aperta dal “pasticcio” delle liste Pdl in Lazio e Lombardia e chiusa dalle polemiche sulla clamorosa protesta di Michele Santoro con la sua edizione-pirata di “Annozero” dal PalaDozza di Bologna, da cui il giornalista ha sfidato in modo spettacolare e senza precedenti il bavaglio, altrettanto clamoroso, imposto dal governo agli info-talk della Rai.
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Saviano: la paura e il potere anarchico della parola
Com’è possibile che delle semplici parole possano mettere in crisi organizzazioni criminali potenti, capaci di contare su centinaia di uomini armati e su capitali forti? E come è possibile che uno scrittore, coi suoi libri, possa insidiare il potere di clan capaci di fatturare miliardi di euro l’anno e di dominare territori vastissimi? Risposta: è la parola, a mettere paura. Non lo scrittore in sé, né il suo libro. La parola, innanzitutto: «Quel che spaventa è che qualcuno possa d’improvviso avere la possibilità di capire come vanno le cose». Se poi lo scrittore si chiama Roberto Saviano, ecco che tutto si fa ancora più chiaro.
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Carlotto, video: svelare la mafia delle grandi opere
La Torino-Lione? E’ una follia. Una devastazione, un consumo inutile di territorio: va assolutamente impedita. La linea che c’è già è più che sufficiente, va solo rafforzata, e basta. Dietro le grandi opere c’è sempre la mafia. Questo secondo me bisogna assolutamente scoprirlo e svelarlo, perché di fatto lo sappiamo, ormai, che funziona in questo modo. La cosa più importante da svelare, da raccontare alla gente, è che le mafie non potrebbero agire impunemente su questo terreno se non avessero dei collegamenti ormai di fatto formali, continuativi, con ampi settori dell’imprenditoria, della finanza e della politica. Perché senza questo legame sarebbe impossibile portare avanti questo discorso criminoso.
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Carlotto: attenti alla Tav, l’ecomostro fa gola alla mafia
«Una follia, una devastazione del territorio: va assolutamente impedita». Massimo Carlotto, autore di tanti noir politici sulla corruzione del nord-est, interviene in valle di Susa contro l’alta velocità Torino-Lione, ospite del Valsusa Filmfest dopo Giorgio Diritti e Erri De Luca. E lancia un’accusa: «Attenti, dietro alle grandi opere c’è sempre la mafia. Non quella di Provenzano, che è la preistoria della mafia. Ma la mafia di oggi, che ha bisogno di investire i proventi delle sue attività illecite, col decisivo appoggio di settori del mondo imprenditoriale, finanziario e politico. Per i capitali mafiosi, i grandi appalti sono l’investimento più sicuro».
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Mafia e grandi opere, Carlotto in valle di Susa
La ragazza, Margherita, ha solo 25 anni. Lui la scopre già esanime in un lago di sangue, uccisa a coltellate. Corre dai carabinieri in cerca di aiuto, ma finisce in manette. Non è un giallo, o meglio: è il noir di tutta una vita, che diverrà un caso italiano e poi internazionale. Era il 1976 e lui aveva appena diciott’anni. Ne ha impiegati altrettanti, tra galera, latitanza e processi, per venirne fuori innocente. E’ la storia, purtroppo vera, di Massimo Carlotto: che dopo Erri De Luca e Giorgio Diritti incontrerà la popolazione della valle di Susa il 20 marzo, al Valsusa Filmfest.
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Erri De Luca e Giorgio Diritti al Valsusa Filmfest
Il film-capolavoro “L’uomo che verrà”, sulla strage nazista di Marzabotto, aprirà l’edizione 2010 del Valsusa Filmfest, rassegna di cinema militante, sulla montagna e la storia sociale delle Alpi, nel cuore della valle di Susa che si oppone all’alta velocità Torino-Lione. Il regista, Giorgio Diritti, sarà presente il 4 marzo a Condove alla proiezione del suo ultimo lavoro, che fa seguito all’applauditissimo “Il vento fa il suo giro”, ambientato nelle valli occitane del Piemonte e scritto da Fredo Valla.
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Travaglio: se il regime degli scandali silenzia le elezioni
Molto saggia la decisione del Cda Rai di chiudere i programmi giornalistici nell’ultimo mese di campagna elettorale. Ora si potrebbero rispolverare presso i migliori rigattieri i cartelli che il fascio affiggeva negli uffici pubblici durante il Ventennio: “Qui non si parla di politica, qui si lavora”. L’idea che, con l’aria che tira, gli elettori venissero a sapere chi sono i candidati a occupare le mille poltrone dorate dei consigli regionali era troppo terrificante. Meglio evitare. Il regime è pronto a tutto, persino ad amputarsi il braccio armato, cioè “Porta a Porta”, pur di impedire che qualche notizia trapeli. Provvederanno per tutti Minzolingua, Mimun e Fede
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Minacce di morte al portavoce No-Tav: vi scanniamo
«Brutto figlio di puttana, le stalle che abbiamo bruciato erano solo un avvertimento. Ora passeremo ai cristiani: vi veniamo a prendere mentre dormite, vi scanniamo come maiali e vi squagliamo nell’acido». Questo il contenuto della lettera anonima recapitata nei giorni scorsi ad Alberto Perino, leader popolare del movimento No-Tav della valle di Susa. Una minaccia «di chiaro stampo mafioso», da parte di chi si attribuisce anche la paternità dei roghi notturni che hanno devastato i “presidi” No-Tav di Bruzolo e Borgone, simbolo della resistenza civile della valle contro la contestatissima linea ferroviaria veloce.
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Pronti al dopo-Silvio? Inglesi, 10 domande al Pd
«Avete un Obama capace di sfidare Berlusconi in carisma e popolarità ma al tempo stesso di creare una visione, un sogno per gli elettori che dovrebbero votarvi?». E’ il quesito che conclude le “dieci domande” all’opposizione italiana, un decalogo nato dalla conferenza “Berlusconi and beyond: prospects for Italy” promossa a Birmingham da Geoff Andrews, italianista della Open University, con il patrocinio della Birmingham University. Il centro-sinistra ha i programmi, le risorse e i leader per togliere il potere a Berlusconi e attuare una stagione di profonde riforme?
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Valle di Susa, no alla strategia della tensione
Amnesty International sta «acquisendo informazioni» sui fatti di Coldimosso, la località della valle di Susa dove la sera del 17 febbraio due militanti No-Tav, un ragazzo e una donna, sono finiti all’ospedale in serie condizioni dopo le cariche della polizia decise per interrompere l’assedio alla trivella in azione per i sondaggi della Torino-Lione. Il 19 febbraio, intanto, fiaccolata di protesta del movimento No-Tav e poi, in serata, un dibattito al salone polivalente di Bussoleno contro “mafia e strategia della tensione in valle di Susa”.
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Tutti schiavi del Dio Denaro, rimpiango l’odio di classe
Sono stato tentato di intitolare questo sfogo Odio di classe. Lo confesso senza troppa vergogna. L’odio è, sì, un sentimento umano, come lo sono la sete di potere e la vendetta, l’avidità e perfino il sadismo. Chi si fa ancora delle illusioni sull’innata bontà del genere umano? Chi può ancora dirsi fiducioso a oltranza nelle potenzialità positive dell’uomo? Esse ci sono e sono tante, ma in certe epoche sono soffocate da quelle negative, preponderanti, e la nostra è una di quelle epoche, con la differenza non piccola che le potenzialità negative, adeguatamente amministrate da chi possiede e comanda, possono portare alla rovina l’intero pianeta.